Ci sono volute ben quattro pronunce, due in penali e due in civile e tutte a favore del nostro direttore, per mettere la parola fine (?) alla furia querelatoria di Marino Cecchetti, affettuosamente chiamato da molti ”Mastro Cecchetto” in quanto è usuale vederlo scrivere editoriali ed una volta occuparsi del sito Libertas.
Appunto quattro pronunce, due penali nel senso che Marino Cecchetti aveva querelato il nostro direttore per diffamazione perchè, oltre a chiamarlo affettuosamente Mastro Cecchetto, aveva svelato importanti dettagli della sua vita. Infatti Severini aveva scritto come lo stesso Cecchetti avesse venduto le sue partecipazioni in una assicurazione e continuasse a parlare di quel settore, come fosse un pensionato d’oro e come fosse riuscito a sistemare i suoi figli nel sistema bancario sammarinese dopo essere stato per parecchio tempo in organismi decisori bancari.
Informazioni di poco conto, normali, o puerili per chiunque ma non per il nostro ”eroe’ che colpito nel vivo del suo orgoglio ha dato seguito alle denunce per diffamazione su carta bollata.
Risultato? Niente.
Solo pagamento di cospicui onorari, tanto i soldi li ha essendo un ”pensionato d’oro” ndr, agli avvocati di Severini ed anche aver fatto perdere un sacco di tempo a tutti gli attori coinvolti.
L’ultimo episodio è quello della notifica di questi giorni della sentenza di appello della causa civile, peraltro persa anche in primo grado, a firma del giudice sammarinese Giuseppe Severini dopo che tutti i giudici di appello (sia civili che penali) avevano fatto richiesta di astensione (!!!).
Una vittoria dell’avvocato Luca Biagioli in appello civile, che bissa quella in primo grado, che mette un altro suggello alle tante cause vinte nella sua carriera a riprova della bontà e qualità del suo operato.
Torneremo sulla sentenza del giudice Severini, che dobbiamo dire essere sempre puntuale e professionale, in quanto vi sono diversi spunti che possono essere interessanti e che trattano di libertà di stampa.
