San Marino ha firmato la parafatura dell’accordo di associazione con la UE. Ora non ci sono più scuse: vogliamo vedere l’originale firmato ed i termini dell’accordo … di Marco Severini

La notizia della firma di San Marino della parafatura dell’accordo con l’Unione Europea ha suscitato un dibattito acceso tra i cittadini sammarinesi, soprattutto sui social, sulla bacheca Facebook della Democrazia Cristiana, che è stata letteralmente assaltata con commenti oltremodo negativi dagli utenti di Facebook, e sul nostro gruppo Facebook ”San Marino Risponde … senza Censura”. In questo contesto, occorre cautela e trasparenza e prima di prendere una posizione sull’accordo, è fondamentale che i termini esatti siano resi pubblici e comprensibili per tutti.

Mentre l’idea di un’associazione con l’UE potrebbe sembrare allettante, è essenziale riconoscere che un passo così significativo non dovrebbe essere preso alla leggera ed in maniera frettolosa.

I cittadini di San Marino come il sottoscritto, all’oscuro dei dettagli precisi di tali accordi, meritano di essere pienamente informati prima di esprimere un parere definitivo. La trasparenza è cruciale ed in democrazia basilare sennò si parla di altro, e non ho detto che questo si sia verificato. Occorre garantire che ogni cittadino abbia la possibilità di comprendere le implicazioni dell’accordo non solo per sé ma anche per le generazioni future.

Uno degli aspetti più critici di questo dibattito, e che più fa pensare vista la totale mancanza di informazione sui termini dell’accordo, è la preoccupazione di tutti che vi possa essere un’adesione mascherata all’UE, anche solo in forma di associazione. Purtroppo è un timore fondato, in quanto fino ad ora si è parlato sul nulla e nei dibattiti pubblici solo sulle possibilità che questo accordo ci possa dare, senza analizzarlo in profondità. Si è fatta pubblicità a favore dell’accordo più che altro; ammettiamolo.

Addirittura il segretario politico della Democrazia Cristiana Sammarinese Giancarlo Venturini, a mio parere troppo avventatamente e con un po’ di strafottenza, facendo capire che vi è un po’ di apprensione sull’esito di questo dibattito, ha rilasciato dichiarazioni che sono state percepite come minacce politiche verbali. Infatti ha apertamente detto che chi si oppone all’accordo di associazione potrebbe essere escluso dalle future alleanze della DC e quindi, anche se non detto, dal prossimo governo, a patto che la Democrazia Cristiana vi partecipi o ci sia con queste dimensioni. Questa affermazione, del tutto fuoriluogo, a mio parere ed ha suscitato preoccupazioni e riflessioni profonde tra i cittadini e gli osservatori politici.

San Marino. Segretario politico Dc Giancarlo Venturini: ”Alleanza in futuro con la Dc solo se concordi con l’associazione all’Europa!”

Questi fatti sollevano interrogativi sulla natura dell’accordo e sulle sue implicazioni politiche interne. L’intensità della reazione e la possibilità di ripercussioni politiche per coloro che si oppongono all’accordo suggeriscono che questo tema sia di grande importanza per una parte del governo.

Allo stesso tempo, il fatto che molti dettagli dell’accordo rimangano non divulgati ai cittadini alimenta speculazioni e sospetti soprattutto da parte dei cittadini sammarinesi stessi. Questo accordo pare essere troppo importante per un parte del governo, troppo tenuto nascosto e con la volontà di chiuderlo in maniera troppo frettolosa per non pensare male.

Oltre ad altri timori, come le potenziali concessioni fatte nell’ambito dell’Accordo di Associazione con l’UE – dettagli dei quali, al momento, sono sconosciuti – una delle mie maggiori preoccupazioni riguarda l’aumento del carico burocratico e legale che potrebbe derivare da tale associazione. Credo che questo incremento, specialmente in termini di conformità alle quattro libertà fondamentali dell’Unione Europea, potrebbe rivelarsi insostenibile per un paese delle dimensioni e delle caratteristiche di San Marino. Questo aspetto non va sottovalutato, in quanto implica una serie di adeguamenti e di cambiamenti che potrebbero influenzare significativamente l’operatività e l’efficienza del nostro sistema statale.

Tutte queste preoccupazioni non possono essere ignorate, e meritano un’analisi approfondita.

Detto ciò è importante sottolineare che il Segretario Beccari, rappresentante di San Marino nelle negoziazioni, ha firmato un accordo che potrebbe influenzare notevolmente la vita quotidiana e il futuro dei sammarinesi. Pertanto, è di fondamentale importanza che i termini dell’accordo, le concessioni fatte e ricevute, nonché i doveri che ne deriverebbero in caso di firma definitiva, siano completamente chiari a tutti i cittadini.

In un contesto dove si discute di un accordo così significativo come quello di Associazione tra San Marino e l’Unione Europea, emerge con chiarezza la necessità di un approccio democratico. Di fronte a una scelta di tale importanza, l’opzione più democratica e trasparente è l’indizione di un REFERENDUM da parte dell’attuale esecutivo o maggioranza. Optare per un’altra via, come l’approvazione dell’accordo attraverso il parlamento a pochi mesi dalle elezioni, potrebbe apparire poco etico e trasparente; specialmente considerando che un futuro parlamento, potenzialmente con una maggioranza e composizione diverse, potrebbe trovarsi a dover rispettare una decisione presa in un contesto politico completamente diverso. Un referendum, in questo caso, non solo sarebbe il mezzo più diretto per esprimere la volontà popolare, ma garantirebbe anche una legittimità e un consenso più ampio e rappresentativo su un tema di così grande portata. Non vi è, dunque, soluzione migliore del referendum per risolvere questa questione in modo equo e democratico.

L’appello che faccio al Segretario Beccari, ed alla maggioranza, è per una completa apertura e trasparenza sui termini dell’Accordo di Associazione parafato ieri. Solo attraverso un esame dettagliato e un dibattito pubblico libero ed aperto sui contenuti i cittadini di San Marino potranno prendere una decisione informata che rispecchi i migliori interessi del loro stato, sia oggi che per le generazioni a venire.

La decisione di far votare un accordo di tale rilevanza da 60 consiglieri, che rappresentano la situazione politica di quattro anni fa e non riflettono più fedelmente la realtà attuale, solleva preoccupazioni significative sulla democraticità del processo. Questo metodo, aggravato dalla percezione di un ‘pseudo ricatto’ politico, ovvero la minaccia di esclusione dal futuro governo per coloro che si oppongono all’accordo, ignora le richieste di trasparenza e chiarezza espresse dalla popolazione sammarinese. Tale approccio rischia non solo di essere non democratico, ma anche di avere ripercussioni politiche serie, influenzando potenzialmente gli esiti delle prossime elezioni. Penso che una decisione presa di fretta ed in queste circostanze potrebbe non solo minare la fiducia dei cittadini nel processo decisionale, ma anche alterare il futuro panorama politico di San Marino.

La mia posizione sull’Accordo di Associazione tra San Marino e l’Unione Europea è caratterizzata da un atteggiamento aperto ma cautamente ponderato. Solo una volta esaminati i termini specifici dell’accordo potrei arrivare a sostenerlo o meno, a seconda delle circostanze. La mia decisione dipenderà dal bilanciamento tra i benefici offerti dall’accordo e gli obblighi che ne derivano.

Una posizione definitiva riguardo all’Accordo di Associazione tra San Marino e l’Unione Europea può essere formulata solo dopo un’attenta valutazione dei suoi termini specifici. È essenziale che le decisioni siano basate su informazioni complete, con una comprensione profonda delle conseguenze che l’accordo potrebbe avere su San Marino, sia nel breve che nel lungo periodo.

Solo attraverso un’analisi profonda e dettagliata di tutti gli aspetti dell’accordo, è possibile adottare una posizione equilibrata e ben ponderata che tenga conto degli interessi e del benessere della nazione e dei suoi cittadini.

Marco Severini – direttore del GiornaleSM