“SAN MARINO HA PERSO UN AMICO” … di Augusto Casali

Prof. Oliviero Soragni

San Marino ha perso un amico vero, il Dr. Oliviero Soragni, pilastro dell’Ortopedia presso il nostro Ospedale di Stato, maestro di molti ortopedici divenuti, sotto la sua guida, stimati ed apprezzati professionisti del settore.

Personalmente ho conosciuto da vicino Oliviero tardi, dopo che era andato in pensione, ma durante i nostri incontri, soprattutto svolti in una trattoria dei dintorni assieme a Diego, Mauro, Erik e Marco, ho avuto modo di apprezzarne la sua grande umanità e il suo grande attaccamento alla Repubblica di San Marino, dove, peraltro, risiedeva ormai da tempo.

Nelle nostre chiacchierate, fatte anche di risate ristoratrici, spesso traspariva il rammarico per non avergli concesso di poter ancora essere utile al sistema sanitario sammarinese, nonostante la disponibilità sua e dei suoi collaboratori a dare una mano nell’interesse generale.

E ricordando tutto questo, quando ho letto le dichiarazioni ufficiali dell’ISS, mi sono detto: Ragazzi, quanta ipocrisia! Perché se è vero che il Dr. Soragni è stato un “illustre ortopedico” e “Direttore” o meglio Primario del Reparto di Ortopedia dell’Ospedale dal 1988 al 2014, nonché “Presidente, per più mandati, della Società Italiana di Chirurgia della mano”, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali, è altresì vero che appena giunto all’età pensionabile si è avuto troppa fretta di liberarsene, quando ancora poteva essere assai utile al sistema sanitario sammarinese.

Il suo è stato un destino comune ad altri primari che, assieme ad Oliviero, costituivano, con i loro vari staff, l’ossatura portante del nostro Ospedale. Il dopo sappiamo quale è stato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e non vado oltre per non infierire.

La verità però è necessario che qualcuno la dica. E la verità è che Oliviero avrebbe meritato quel tantino di riconoscenza che invece non avuto. 

Forse, di fronte alla maestosità della morte, più delle parole sarebbe utile fare un profondo esame di coscienza.

 

Augusto Casali