C’era un vecchio adagio che recitava “tra moglie e marito, non mettere il dito”. Chissà che cosa ne penserà allora Eva Guidi, Segretario di Ssd, circa le esternazioni del “compagno” – in tutti i sensi – Ivan Foschi che in un momento di eccitazione estrema ha manifestato tutta la sua gioia per la rimozione delle scritte di Asset Banca dalle stesse sedi.
Che dire! Ognuno gode a modo suo! C’è poco da ridere però. Anzi quello che scrive Ivan Foschi sui social andrebbe preso molto seriamente anche dalla magistratura.
L’ex Segretario di Stato alla Giustizia infatti afferma: “Per i socialisti questa rimozione deve suonare un po’ come quando per i comunisti vennero abbattute le statue di Lenin”.
Ebbene l’ex Presidente di Asset Banca, Stefano Ercolani, è da diverso tempo che denuncia come la chiusura di Asset sia stata di matrice “politica”, non essendoci di fatto motivi tecnici per giustificare un provvedimento abnorme come la liquidazione coatta amministrativa.
Foschi in questa maniera presta decisamente il anco a quello che sospettano in molti. La “colpa” di Asset Banca è quella di essere una banca invisa a una certa parte politica? Sarebbe interessante comprendere a questo punto quale sia la linea di pensiero di Ssd, visto che quella dell’ex Segretario alla giustizia è sin troppo chiara. A proposito di giustizia.
Vorremmo sapere come la pensa Ivan Foschi circa la richiesta di ricusazione di un giudice da parte di Banca Centrale. Lo Stato che ricusa se stesso. Ci piacerebbe altresì capire da dove proviene tutta questa “sicurezza” da parte di maggioranza e Cassa di Risparmio.
Si tolgono le scritte di Asset, si va avanti come nulla fosse, senza attendere che il tribunale si pronunci. Come ha avuto modo di dichiarare il Consigliere Roberto Ciavatta di Rete, proprio su queste pagine, il potere giudiziario resta l’unico ancora da colonizzare.
Noi siamo fiduciosi che il blitz che qualcuno starebbe tentando non andrà in porto. E siamo ancora più fiduciosi che presto si andrà a fondo su tante questioni, sia a San Marino, che in Italia. E chissà che allora i sedicenti moralisti e moralizzatori che oggi “esultano”, non siano presto messi nelle condizioni di dover dare conto delle proprie azioni.
Un piccolo consiglio, parafrasando ed estremizzando i ricorsi storici, come ha fatto del resto l’ex Segretario alla giustizia. Finiti certi regimi e momenti particolari, la rabbia per quanto subito da alcune parti della popolazione, sfociò anche in atti sopra le righe.
Con le dovutissime proporzioni non vorremmo che accadesse lo stesso anche qui in Repubblica quando cadrà questo governo. Perché la politica, come del resto la vita, è una ruota. Bisognerebbe sempre ricordarlo. Così come sarebbe bello ogni tanto ricordarsi di chi ha sofferto e sta soffrendo per la chiusura di un istituto bancario che fino a prova contraria era una banca come un’altra con un indotto importante e lavoratori che hanno perduto il proprio posto di lavoro senza sapere bene il perché.
Certo, a parere della moglie di un altro Segretario, questa volta in carica, “si tratterebbe di quattro gatti”.
Verrebbe da dire a queste mogli e a questi mariti che se proprio certe cose le vogliono pensare, abbiano la lucidità, la sveltezza, l’intelligenza di non spiattellarle ai quattro venti. Affinché la politica possa mantenere almeno la parvenza di una certa serietà.
La Redazione de La RepubblicaSM