Ho quasi 75 come il PDCS e dopo la lettura il comunicato della loro Direzione di ieri mi sento molto ma molto più giovane di loro.
Il contenuto del comunicato, nella forma, nello stile, in quel detto e non detto, in quel vorrei ma non posso mi ha riportato agli anni universitari bolognesi dove la cultura della stabilità DC era un punto fermo rispetto alle piazze sessantottine e agli anni di piombo che sarebbero arrivati di lì a poco.
Quei noiosi comunicati grigi, rigorosi nella forma e nel messaggio, in qualche modo rassicuranti, avevano senso 50 anni fa in cui lo scontro ideologico era galoppante.
Nel 2024, però, un comunicato così appare decisamente “demodé”.
Il problema non è stare al passo con la moda ma capire cosa traspare da quelle righe ovvero la consapevolezza di aver perso la centralità politica.
È pur vero che la centralità politica è qualcosa che può anche tornare ma per chi, fino a qualche giorno fa, trionfalmente annunciava che avrebbe corso da solo rappresenta una vivida preoccupazione.
La classe dirigente DC è sempre la stessa che nel 2016, per eccesso di presunzione, se ne andò all’opposizione.
In generale sono le stesse facce solo un po’ più invecchiate,con un girovita un po’ più largo ma con la stessa presunzione di sempre.
Stavolta, però, non troveranno né il governo folcloristico di Adesso.SM né una Rete che dall’opposizione riportò i DC al governo sull’onda della questione morale attorno alla galassia di Banca CIS.
Non gli basterà neppure contare sulla fedeltà di quella stampellina che, poco meno di un mese fa, doveva essere smembrata tra ritorni in casa DC e qualche approdo sui lidi socialisti.
È tutto cambiato e adesso la politica obbliga a navigare tutti in campo aperto.
Il tempo della politica dei marchesi del Grillo, quel del io so io e voi non siete un c…o, è fortunamente finito.
E di questo ringrazio sentitamente PS,PSD e LIBERA.
Un lettore
leggi il comunicato Dc del 23.01.24