La notizia della condanna del Grande Inquisitore che negli anni scorsi ha sbaragliato una intera classe dirigente, è veramente clamorosa. Ma la chiusura dei conti con il passato è una pia illusione. Troppi sono gli scheletri nascosti negli armadi. La “politica giudiziaria” è una guerra per bande che non risolve i gravissimi problemi del Paese e non dà le risposte che i cittadini aspettano da troppi anni di frenetico immobilismo.
I politici che hanno sponsorizzato e inciuciato con Francesco Confuorti continuano a mantenere un assordante silenzio o raccontano bugie.
La giustizia non ha perseguito i corruttori che hanno commesso lo stesso reato dei corrotti.
Non sono stati accertati i motivi della chiusura ingiustificata di almeno due banche che è costata centinaia di milioni allo Stato.
Sono state coperte da segreto le famose infiltrazioni mafiose che possono avvenire solo con complici interni che hanno potere.
Il ruolo delle varie massonerie negli intrallazzi e nelle manovre politiche non è stato portato a galla.
Non si sono difesi il prestigio e l’onorabilità della Repubblica con una forte azione di pulizia e di radicale cambiamento.
Troppi affari, troppe complicità, troppe ruberie, troppi intrecci di interesse, troppe bugie, troppi segreti, troppe reticenze.
I conti con il passato rimangono aperti.
Emilio Della Balda