San Marino. I “retini” fanno i “clown” in Consiglio… Ma hanno ragione! Tutelare le uniche due “scuola guida” dalla concorrenza impedisce una vantaggiosa concorrenza sui prezzi … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Gli aderenti al Partito Democratico Cristiano Sammarinese e i loro affini fino al terzo grado di parentela, hanno diritto di prelazione sul rilascio delle licenze per l’attività di scuola guida nel seguente ordine gerarchico: Segretario di Stato, Capogruppo Consigliare, Consiglieri, membri degli organismi direttivi del Partito, aderenti…”. E’ questa la proposta di inserimento di un articolo aggiuntivo (3ter) con cui Rete intendeva -è superfluo aggiungere provocatoriamente- inserire un “Diritto di prelazione per i membri del Pdcs” nell’ottenimento di una licenza di scuola guida in Repubblica nel decreto delegato n.156 attinente nuove disposizioni in materia, discusso ed approvato nel corso dell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale.

Un emendamento, questo di Rete, rigettato, non ammesso dalla Segreteria Istituzionale e quindi “cassato” prima di passare all’analisi dell’Aula e al conseguente voto dei Sessanta, ma -in quanto concretamente agli atti parlamentari- capace di svilire, ridurre a neppure divertente “circo” la massima sede della democrazia sammarinese, dove i panni dei “clown”, dei “pagliacci” per utilizzare termini della lingua italiana, nel caso li hanno vestiti i simil-grillini biancazzurri.

Non sono un bigotto moralista, anzi!, ma ci sono entità la cui autorevolezza -già messa a dura prova da “spettacoli tragici” nel decennio scorso e non, come oggi, pseudo-comici- non può essere in alcun modo minata. Il Consiglio Grande e Generale, massima e unica sede del potere legislativo della millenaria democrazia del Titano, è uno di questi. E, in quanto tale, non può trasformarsi nell’altosonante palcoscenico di una qualunque rappresentazione goliardica, come ha invece fatto il Movimento Rete qualche giorno fa.

Attualmente, sul Titano, sono attive due attività private a cui i cittadini possono rivolgersi per conseguire la patente. Un duopolio inviolabile ieri e rimasto tale oggi, dopo la revisione della normativa e nonostante un emendamento di Rete mirato ad allargare le maglie permettendo la nascita di una nuova attività: “Le autorizzazioni all’esercizio dell’attività di autoscuola -sancisce infatti l’art.3 del nuovo decreto- possono essere rilasciate a condizione che sia rispettato il rapporto di un’autoscuola ogni quindicimila abitanti residenti nel territorio della Repubblica di San Marino”. Un limite che Rete puntava a ridurre a 10.000 residenti, ovvero che avrebbe permesso -se approvato, cosa non accaduta- la presenza di tre scuole per “patentandi”.

La vicenda, al di là del suo merito, apre ad un ragionamento generale, sull’imbarazzante stato del “liberismo” in Repubblica, dove, si ricordi, vige tuttora un monopolio di fatto addirittura nel settore della rete di telecomunicazione, per non parlare del mercato energetico (calmierato, ma di fatto monopolizzato dalle Aziende di Stato) e di tanti altri piccoli comparti dove vige un protezionismo ormai arcaico che, di fatto, determina una assenza di vera concorrenza, con ripercussioni sul costo del servizio che, poi, va a gravare sul consumatore.

Le scuole guida ne sono un esempio lampante visto che le uniche due autorizzate possono spartirsi un importante bacino di utenza, evitando una inutile guerra dei prezzi che andrebbe senza dubbio a vantaggio dell’utenza. Quindi, perchè non liberalizzare il settore ma insistere, come ha deciso di fare la maggioranza consigliare, nella limitazione di una attività ogni 15mila residenti? Perchè continuare in un sistema ormai superato di protezionismo illogico anche in settori dove il mercato libero determinerebbe vantaggi economici importanti per la cittadinanza?

Già, perché continuare a tutelare qualche attività privata anziché l’interesse collettivo?

Enrico Lazzari