San Marino. I sì e i no di Alleanza Popolare

alleanza-popolare-logoAlcuni esponenti del PSD, della DC e di Noi Sammarinesi ci accusano di aver opposto veti a decisioni e realizzazioni che promettono di concretizzare nel caso di vittoria alle prossime elezioni.
Certamente la presente legislatura è terminata quando Ap ha messo la parola fine ad un Governo improduttivo e ad una maggioranza molto divisa, per dare la parola agli elettori.
Abbiamo conseguito, insieme ad altri, risultati di cui siamo orgogliosi. Ma siamo altrettanto fieri di aver impedito alcuni errori e alcune immani sciocchezze, a volte da soli, a volte insieme ad altri.
Ci siamo opposti all’acquisto da parte dello Stato dell’ex Symbol e dell’ex Electronics. Ci siamo opposti all’acquisto di terreni socialisti fuori confine che sarebbero costati oltre un milione di euro.
Abbiamo detto no alla riedizione della collaborazione con Novomatic, una dei protagonisti, nel settore dei giochi della sorte, dei famigerati anni ‘90 e dell’inizio degli anni 2000, ai quali, evidentemente, qualcuno non vede l’ora di tornare.
Ci siamo opposti al perpetuarsi di vecchi metodi ed interessi nel settore delle telecomunicazioni, metodi ed interessi che hanno fatto perdere un sacco di risorse allo Stato, creato colpevoli inefficienze e generato fenomeni corruttivi al vaglio della magistratura.
Abbiamo lasciato il Governo per le indebite interferenze sui vertici di Banca Centrale e per i condizionamenti del sistema finanziario da parte di componenti politiche e di centri di potere.
Ci siamo infine rifiutati di far parte della riedizione del Governo Straordinario, così come viene proposta dalla coalizione “San Marino prima di tutto”, che ha prodotto degenerazioni oggetto dei noti procedimenti penali in corso.
Abbiamo litigato per le riforme e i risultati annunciati che non arrivavano: il Parco Scientifico e Tecnologico, ridotto a mero spazio fisico a carico dello Stato e quindi a una sorta di baraccone parastatale; la mancata riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali; la mancata attuazione di quella parte della riforma della PA più rilevante e tangibile per gli utenti. Mentre sull’introduzione acritica dell’IVA c’erano molte resistenze da parte di quasi tutte le componenti di Bene Comune ed oggi ci soddisfa la sintesi contenuta nel programma della coalizione Adesso.sm.
E non siamo stati certo noi a impedire o ritardare la riqualificazione dei Parcheggi 6 e 7 in Città, anzi.
In una maggioranza vi possono essere divergenze. Anzi, è normale che vi siano differenze d’opinione. Ma non si può concordare con chi si prefigge di non scalfire i centri di potere e conflitti di interesse e non è affidabile né credibile riproporre vecchie logiche sotto la direzione dei soliti noti, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo negli anni ’90 ed oltre e ai quali auguriamo un meritato riposo onde scongiurare ulteriori danni alla Repubblica.

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