San Marino. I veri “nemici della patria”

GLI INTERESSI DI CONFUORTI AL CENTRO DELL’ORDINANZA DEL GIUDICE MORSIANI

L’urgenza di una nuova ordinanza – è il senso dei documenti pubblicati – sarebbe stata dettata da comportamenti perduranti anche dopo l’allontanamento di Savorelli. La propalazione indebita di informazioni sensibili, strategiche, riservate, le quali per propria natura avrebbero dovuto essere destinate a una speciale tutela che nasceva dal segreto bancario e d’ufficio, ha esposto il Paese ad un rischio gravissimo.

Il governo e quel che resta della sua maggioranza hanno dato la patente di nemici del Paese a coloro che hanno pubblicato quella che pare essere la nuova ordinanza del giudice Morsiani il cui fulcro – come ha sottolineato Rete – sono risultati essere gli interessi di Francesco Confuorti. La pubblicazione dell’ordinanza che solo a tratti ha rivelato fatti inediti, visto che in gran parte le forze di opposizione avevano provveduto ampiamente a denunciarli nel corso di tutti questi mesi, ha avuto l’effetto immediato di far slittare la data della cessione dei crediti Delta (ma la speranza è che su quella partita non si vada avanti al buio) ed è sfociata anche nel ripensamento del presidente della commissione finanze che nell’annunciare le proprie dimissioni da quel ruolo e l’uscita dal proprio partito di appartenenza (Ssd) ci ha tenuto a far sapere che voterà contro la cessione.

Tornando a chi considera nemici della patria coloro che hanno pubblicato l’ordinanza del giudice Morsiani, vogliamo ricordare come dalla lettura di quelle pagine emerga un quadro inquietante, già tratteggiato inutilmente sin dai primi mesi del 2017 dalle forze di opposizione. La domanda a questo punto è: ha suscitato gli stessi sentimenti di indignazione l’esser stati messi a conoscenza per il tramite di un’ordinanza che Bcsm sotto la direzione di Savorelli dialogasse sistematicamente con un indirizzo e-mail della advantage Finantial di Francesco Confuorti al quale venivano spedite addirittura le bozze di ordine del giorno del Consiglio direttivo? O l’esser venuti a sapere che lo stesso Confuorti corrispondesse via e-mail con il cda cosiddetto montepaschiano?

Per non parlare poi dell’evidente vicnanza rilevata dall’ordinanza tra Confuorti e la Boston Consulting (ma anche con altre società) a più riprese incaricata nell’ambito dei fatti portati avanti dalle indagini.

L’urgenza di una nuova ordinanza – è il senso dei documenti pubblicati – sarebbe stata dettata da comportamenti perduranti anche dopo l’allontanamento di Savorelli. La propalazione indebita di informazioni sensibili, strategiche, riservate, le quali per propria natura avrebbero dovuto essere destinate a una speciale tutela che nasceva dal segreto bancario e d’ufficio, ha esposto il Paese ad un rischio gravissimo.

Su questo occorrerebbe cominciare a riflettere seriamente. Del resto ora è sin troppo palese che per mettersi sulle tracce dei nemici della patria non serva più alcun lanternino.

La Repubblica