Iannutti IVD: Poteri Occulti italiani operano a San Marino con il favore di BCSM. San Marino Oggi

Arriva in Senato la questione dei vertici di Bcsm: Lannutti (Idv) interpella il governo per sapere se ‘poteri occulti’ italiani operino a San Marino “con il favore di Bcsm”.

Proprio nella giornata in cui la Commissione finanze, con un ordine del giorno, “prende atto dell’insussistenza di condizioni di incompatibilità a capo agli esponenti” di Banca Centrale (vedi box a lato), una serie di dubbi sui vertici di Bcsm vengono posti dal senatore dell’Italia dei valori Elio Lannutti. Il senatore, mercoledì, ha presentato un’interpellanza ai ministri per l’Economia e per lo Sviluppo economico, nella quale ripercorre una serie di vicende italiane che trovano legami con San Marino. Da Gemma a Bisignani, da Tommaso Di Lernia alla vicenda Carisp-Delta-Sopaf per arrivare fino alla cassetta di sicurezza che ha rivelato al suo interno il crocifisso attribuito a Michelangelo: Lannutti traccia una serie di linee e chiede se ci siano ‘poteri occulti’ che tramano attraverso il Titano “per facilitare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite dentro gli istituti bancari con il favore della Banca Centrale e il coinvolgimento diretto dei suoi massimi rappresentanti”. Lannutti ricostruisce, anche attraverso diversi articoli di quotidiani, una storia dai contorni indefiniti. Partendo dalla P4 e dall’affaire Delta-Sopaf-Cassa di risparmio che “non ha esaurito i suoi effetti”. Si ritorna così all’incontro romano dell’ex segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, e dell’ex presidente Crrsm, Gilberto Ghiotti, con Vittorio Farina, “stretto collaboratore di Bisignani”. Ma anche alle dichiarazioni alla trasmissione Report di Tommaso Di Lernia sui sei milioni di tangenti per manager Enav. Di cui uno passato per il Titano, in Fin Project. Lannutti passa poi agli attuali vertici di Bcsm, “transitati presso lo studio Gemma e Finproject, azionista di Fingestus che ha avuto rapporti intensi con Banca commerciale sammarinese”. Non solo. “Ambedue hanno collaborato con la società di leasing di Capitalia, la Leasingroma”. Di cui “anche il dottor Gemma è stato consulente”. Giannini, uscito da Leansingroma, “risulta aver collaborato nello studio del noto commercialista romano, già console onorario di uno Stato africano, così come il professor Clarizia, che ha addirittura posto la propria base professionale proprio in via Bellini a Roma”. Gemma è stato consulente anche del gruppo di Renato Farina “che ha avuto tra i suoi più fidati consulenti Luigi Bisignani” e sembra, primo colpo di scena, sia stato “decisivo” nella nomina di Giannini e Clarizia, “non si comprende per quali motivi e scopi”. Insomma per Lannutti “risulta evidente un intreccio di oscuri interessi assai rilevanti che mal si conciliano con le funzioni e le prerogative di una Banca Centrale”. Sulla scena entra poi Vincenzo Tavano, ex tenente colonnello dell’esercito, in carcere per avere fornito informazioni a Stefano Ricucci sulle mosse della Guardia di finanza. Tavano era “advisor del gruppo Fingestus-Karnak-Bi Holding di Marco Bianchini”, in carcere a Rimni per l’inchiesta Criminal Minds. E Clarizia e fratello hanno lavorato come consulenti per Fingestus e Karnak. Nell’intreccio di fatti e personaggi irrompe la Valtur commissariata. Chi ha messo lì il 18 ottobre 2011 il ministro Paolo Romani, oltre a Daniele Discepolo e Stefano Coen? Ovviamente “Andrea Gemma, parente di Sergio Gemma che fino al 2002 era stato presidente del collegio sindacale della stessa Valtur”. Si arriva così ai giorni nostri, alle recenti perquisizioni e ai tesori nascosti sul Titano. Secondo il Corriere della sera dalla Cio, istituto di vigilanza di Salvatore Vargiu, ex carabiniere arrestato anche lui nell’ambito dell’inchiesta Criminal Minds, e dagli uffici della Fin Project, sarebbero uscite le prove dei legami tra la finanziaria, Gianluca Bruscoli, diplomatico sammarinese riconducibile alla Prado Fin, e la Libia. Infine il presunto tesoro d’arte riemerso da una cassetta della Euro Commercial Bank. Una storia misteriosa che va chiarita, sostiene il senatore Idv, a partire dagli sviluppi dell’affaire Delta-Crrsm, “i cui omessi controlli di vigilanza hanno determinato un crac con la distruzione di migliaia di posti di lavoro e quale il ruolo delle banche centrali nella vicenda”. Occorre inoltre chiarire, prosegue Lannutti, se “il frutto di loschi affari e di tangenti corrisposte da alcune grandi imprese italiane siano dissimulati all’interno delle banche di San Marino”. E se “sia stato Sergio Gemma, fedele commercialista di uno dei più fidati consulenti di Luigi Bisignani, a decidere le nomine in Bcsm”.