San Marino. Ieri in tribunale il processo ad Alberto Cosentino, denunciato per furto di attrezzatura. Assolto per insufficienza di prove

Ieri in tribunale un caso di furto di attrezzature dal furgone di un idraulico sammarinese parcheggiato nel parcheggio nei pressi della rotonda di Borgo e del campo di calcio sotto il monte.

Nel maggio del 2019 ad un idraulico, mentre stava guardando la partita di suo figlio nel campo di Borgo Maggiore nella sottomontana, gli rubano tutta l’attrezzatura che aveva nel suo furgone. Ignoti spaccano il finestrino dello sportello dietro il suo furgone parcheggiato nella rientranza della rotatoria di Borgo Maggiore-Strada Sottomontana.

Sul posto giungeva, sempre per vedere la partita, il vice brigadiere Bollini della Gendarmeria che notava una persona, di circa 40/45 anni in piedi vicino all’autocarro dell’idraulico, che parlava con in una lingua straniera con un’altra persona. Poco dopo udiva sentire sbattere una portiera e per questo decideva di annotarsi parzialmente il numero di targa del furgone dei due che parlavano in lingua straniera.

Al termine della partita l’idraulico si accorgeva del furto; gli avevano rubato tutto il materiale da officina che aveva nel furgone e che è stato stimato per circa 1.000 euro. Il vice brigadiere Bollini veniva a conoscenza del furto dal gruppo whatsapp creato dalla società sportiva La Serenissima nella stessa serata e dava comunicazione in comando di quanto di sua conoscenza.

Una volta presentata la denuncia, la Gendarmeria si attivava per controllare le telecamere della rotonda di Borgo-Valdragone e si scopriva che il furgone visto dal Bollini, che aveva annotato parzialmente la targa, era di proprietà del napoletano Alberto Cosentino, già denunciato per altri furti in Italia, e non presentatosi al processo di ieri quindi dichiarato contumace. Per la sua difesa era presente l’avvocato d’ufficio.

Per via del fatto che mancano indizi certi o elementi utili, come ad esempio aver visto entrare il Cosentino nel furgone dell’idraulico, il Commissario della Legge Morsiani non ha potuto fare altro che assolvere Alberto Cosentino, nonostante le lamentele di denegata giustizia – in aula – da parte dell’idraulico, per insufficienza di prove.

Il caso si è chiuso con l’assoluzione del Cosentino.