Dopo l’intervista al leader di Ap Nicola Renzi oggi è il segretario politico del Pdcs Marco Gatti a fare il punto sull’attualità politica dando un messaggio chiaro agli alleati: il Partitone non ha intenzione di essere messo in un angolo da nessuno. Inoltre l’unico progetto importante che sarà portato a termine prima della fine della legislatura è quello degli investimenti pubblici. Riforma Igc, riforma delle pensioni e accordo con l’Europa dovranno aspettare.
Le forze politiche iniziano ad essere in fermento in vista delle prossime elezioni politiche. Quanto incide questa situazione sull’azione di maggioranza e governo? È forse questo il motivo dell’attuale staticità?
“Il fermento politico sicuramente non aiuta un’azione di Governo rapida ed incisiva, così come il rischio dei veti incrociati o delle posizioni di bandiera non utili al Paese aumenta. Non è vero però che l’Esecutivo è statico, lo testimoniano i tanti provvedimenti e le tante emergenze affrontate in questi anni, questo non vuol dire però che è possibile essere ancor più concreti”.
Nicola Renzi a Tribuna ha dichiarato che sulla vicenda Carisp Ap chiederà conto a brevissimo dei motivi dei ritardi nel rispettare l’odg consigliare approvato a gennaio. Come mai non si è fatto ancora nulla?
“Anche la Dc ritiene indispensabile avviare quanto approvato nell’odg di gennaio su Carisp. La Segreteria alle Finanze ha già comunicato che sono state avviate le trattative con la Fondazione. È indispensabile definire al più presto l’assetto sociale. Lo dobbiamo fare nell’interesse di Cassa e dell’impegno profuso dallo Stato. Lo Stato si è impegnato, sin dal 2009, a sostenere la Cassa affinché non fosse preda di gruppi economici. Carisp è sicuramente in condizioni molto migliori rispetto a qualche tempo fa ma il rischio di facili scalate al suo capitale è ancora presente e noi vogliamo evitarlo. Per questo è importante procedere a quanto serve per tenere Cassa in sicurezza seguendo programmi chiari e trasparenti che non abbiano secondi fini”.
A proposito di Cassa. Il sistema bancario sammarinese e non solo è stato colpito duramente dalle indagini della magistratura italiana ma dopo oltre 8 anni ancora i processi sono alla fase iniziale e per qualcuno sono arrivate delle assoluzioni. C’è la possibilità che il Titano protesti per questa situazione o conoscendo le tempistiche della magistratura italiana dobbiamo tacere?
“Per tutelare il sistema finanziario sammarinese sull’esito delle indagini dobbiamo rispettare la Magistratura italiana. Sappiamo che i tempi non saranno brevi ma è in sede giudiziaria che dobbiamo far valere le nostre ragioni con determinazione certi di essere nel giusto”.
Proprio ieri è emerso pubblicamente il dissenso di quattro consiglieri del Psd nella gestione del Tavolo riformista che a detta loro va troppo a rilento. Che idea si è fatto del progetto di aggregazione della sinistra? Non ha paura che se andasse in porto poi la Dc possa essere messa all’angolo?
“La Dc può essere messa nell’angolo per effetto di un tentativo esclusivamente numerico o perché non ha più nulla da dare. Nel primo caso, che configuro in chi ricerca la politica dei due poli a prescindere, non mi preoccupa. Sarà un isolamento di breve periodo e le aggregazioni forzate e non omogenee non durano.
Il Paese ha bisogno di riforme strutturali che si possono realizzare solo con l’apporto della DC.
Preoccupante sarebbe una DC non più capace di rispondere alle esigenze del Paese; ma non è la condizione di oggi”.
Come è andato il ciclo di incontri con le altre forze politiche? Si dice che in particolare con il Psd il clima sia stato teso… L’alleanza è a rischio?
“Noi ci confrontiamo sui contenuti e quindi sulle soluzioni ai problemi. Il Psd deve risolvere, a mio parere, quale fine ha il Tavolo riformista. Se non lo risolve il rapporto non sarà teso con la Dc ma al suo interno e con i componenti di quel Tavolo. Il Paese non aspetta”.
Perché al contrario degli altri voi democristiani riuscite sempre a ricucire gli strappi al vostro interno e a mantenere, almeno in apparenza, compattezza e coesione? Qual è il vostro segreto?
“Dialettica forte e aperta con la consapevolezza che stare insieme è un valore che non va gettato alle ortiche per salvaguardare posizioni personali o di parte. Tutti noi siamo consapevoli che siamo al servizio di un Partito che continuerà anche oltre il nostro impegno personale”.
Tra gli obiettivi di fine legislatura voi e i vostri colleghi di governo avete parlato di Riforma Igc, Riforma delle pensioni, accordi con l’Ue. Non è un po’ troppo ottimistico? Quali sono per la Dc le priorità?
“Riforme strutturali come quelle citate richiedono non solo la convergenza politica ma anche la più ampia condivisione con le forze economiche e sociali. Completare queste riforme in un fine legislatura è utopia pura così come gli accordi con l’Ue hanno bisogno di tempo. Servono però alcuni correttivi per garantire la stabilità di bilancio e soprattutto serve investire. Le opere pubbliche individuate in maggioranza devono partire subito.
In tempi di crisi il primo motore per la ripresa è rappresentato dagli investimenti infrastrutturali pubblici”.
La Tribuna