San Marino. “Ignobile sciacallaggio contro Erba Vita”. I dipendenti dell’Azienda furiosi contro chi diffonde false notizie sulla loro società.

erba vita 2Vogliono rubarci fette di mercato e clienti spargendo voci di un nostro dissesto”.

I dipendenti di Erba Vita hanno lanciato un grido d’allarme per la discesa in campo, relativamente alla loro vicenda, di sciacalli pronti a fare un boccone solo dell’attività (totale? parziale?) della loro azienda.

Allarme lanciato con una lettera aperta:

“La presente comunicazione si rende necessaria per rendere noti e precisare comportamenti scorretti venutisi a creare in queste giornate di sciopero dei dipendenti Erba Vita.

Sulle motivazioni e svolgimento dello sciopero stesso è stato data ampia visibilità sulla stampa locale ma è ferma volontà della dirigenza e dei dipendenti precisare che

Erba Vita non è fallita.

Siamo venuti a conoscenza dalla nostra clientela che alcuni concorrenti, anche sammarinesi, stanno dando per certa questa falsa notizia per accaparrarsi la quota di mercato e la rete vendita Erba Vita.

Noi tutti ribadiamo che questo comportamento è illegittimo e viola le norme poste a tutela della concorrenza e verranno diffidati tutti coloro i quali non rispetteranno tali regole.

Intimiamo pertanto chiunque a non:

• diffondere notizie errate e tendenziose,

• tenere comportamenti scorretti

• svolgere qualsivoglia attività che potrebbe rivestire caratteri della concorrenza sleale o qualsiasi altro illecito”.

A microfoni spenti, poi, alcuni dipendenti tra quelli che per due giorni sono stati fuori dai cancelli dell’Azienda di Chiesanuova in attesa che si arrivasse ad una soluzione condivisibile, hanno parlato apertamente di sciacallaggio nei confronti dell’Azienda e delle decine di famiglie che vivono grazie all’operatività di Erba Vita.

Una situazione che indirettamente verrebbe a ripercuotersi sulla economia del Castello. Un comportamento quello denunciato dai dipendenti dell’azienda che, se fosse dimostrato con episodi concreti comporterebbe anche l’interessamento della magistratura.

Comunque si configurerebbe una forma (spesso, purtroppo, abusata) di concorrenza sleale.

Cioè l’utilizzo di tecniche, pratiche, comportamenti e mezzi illeciti per ottenere un vantaggio sui competitori o per arrecare loro un danno e trarne vantaggio.

La Tribuna