In occasione della Festa dei Lavoratori, inviamo la riflessione del segretario della CDLS, Marco Tura. “Anche questo 1° Maggio è la festa del lavoro che non c’è. Gli ultimi dati confermano che la disoccupazione ha raggiunto numeri allarmanti, in particolare la fascia di età che conta il maggior numero di senzalavoro è quella dai 20 ai 29 anni, nella quasi totalità diplomati e laureati. Dunque le parole d’ordine sono sviluppo e lavoro, per questo abbiamo aperto una mobilitazione per incalzare Governo, forze politiche e istituzioni a mettere al centro dell’agenda il tema della crescita, degli investimenti e dell’occupazione.
Archiviato definitivamente l’assurdo miraggio della Piazza Finanziaria, serve ora un piano concreto che delinei il nuovo modello economico di San Marino. L’uscita dalla black-list impone il dovere della crescita, e va capita fino in fondo la lezione che ci ha impartito questa lunga crisi: non esiste economia senza manifatturiero. Non a caso le principali economie occidentali, come quelle statunitense, tedesca e francese, stanno puntando strategicamente alla riorganizzazione e al potenziamento del loro sistema industriale.
Non c’è tempo da perdere: va messa in campo una task-force capace di attirare in Repubblica imprese di qualità e creare buona occupazione. Così come non si può parlare di rilancio del sistema San Marino continuando ad alimentare la retorica della Pubblica Amministrazione come un inutile baraccone che frena lo sviluppo. Vanno superati stereotipi e caricature, perché scuola, sanità, giustizia sono i pilastri fondamentali della competitività di un Paese e quindi tra gli elementi che dovranno concorrere alla ripresa e allo sviluppo.
Il colpo più duro per la stragrande maggioranza dei sammarinesi è stato certo l’aumento della disoccupazione. Ma ancora di più scoprire che parte del nostro benessere e pezzi della nostra economia poggiavano sul malaffare, il riciclaggio mafioso, l’evasione e le truffe. La grande scommessa che abbiamo di fronte quindi è quella di superare il diffusi sentimenti di rabbia, paura e sfiducia che attraversano il Paese e che sono figli di questa lunga crisi economica e morale.
Siamo convinti che da questa difficile situazione si esce non solo con leggi che adeguano il nostro paese agli standard internazionali, ma anche con un salto culturale per ritrovare i valori di comunità. La vecchia San Marino del soldo facile, dell’individualismo esasperato, dall’indifferenza, dell’intreccio affari e politica non si sconfigge a colpi di demagogia e populismo, ma affermando testardamente la dignità del lavoro, della solidarietà, della legalità e della trasparenza.
Marco Tura
Segretario Generale CDLS