Così finalmente, a sentire l’Azzolina con tutto il suo staff governa-
tivo, il 14 settembre si riapriranno le scuole, come stanno sbandie-
rando a destra e manca, in sicurezza.
A dire il vero non suoneranno le campanelle in tutte poiché alcune
regioni si sono dissociate da tale data , cui altre potranno seguirle
qualora il virus tenda a far incrementare la linea dei contagi. Molte
le linee guida per questo auspicabile rientro degli alunni sui banchi
di scuola , ma che lasciano molte perplessità e dubbi sulla loro effi-
cienza, alcune cadendo anche nel ridicolo, per il pressapochismo e
l’incapacità dimostrata nel redigerle.
Questi dubbi ed incertezze che si nutrono per le scuole Italiane pur
–
troppo interesseranno anche molti dei nostri cittadini, che hanno il
loro figli che dovranno affrontare i loro studi fuori dai nostri confini.
Molti sono coloro che contestano le scelte fatte dal comitato scien-
tifico in accordo con il ministero alla pubblica istruzione, tant’è che
giornalmente sulle reti televisive si verificano accesi dibattiti che
spesso sfiorano la rissa verbale.
Argomento ormai principale che desta ilarità e dà adito a commenti
umoristici è quello del milione di banchi con rotelle che sostituiran-
no i vecchi, come se quelli esistenti non fossero adatti a mantenere
il distanziamento del fatidico metro fra alunno ed alunno.
Lasciamo perdere l’uso della mascherina che sarà un problema co-
stringere i giovani ad indossarle anche parzialmente durante le ore
di lezione e nei tempi di ricreazione. Lasciamo perdere la misura-
zione della febbre da parte delle famiglie e chiedersi perché non si
ritenuto meglio misurarla con termoscanner all’entrata in aula. Ma
la perla delle perle sono le disposizioni sui trasporti degli alunni
che possono salire sul mezzo solo se si è in un numero che pos-
sa star dentro l’80% dei posti a disposizione. Cioè su un pullman
della capienza di 50 posti, possono salire solo 40 alunni, gli altri
in sovranumero devono andare a scuola a piedi o in motorino o in
bicicletta se non si ha la fortuna di avere qualche genitore o nonno
che li porti con auto proprie. Ma se il tragitto è inferiore ai 15 minuti
allora non ci sono percentuali da osservare forse perché gli scien-
ziati ritengono che il virus non sia aggressivo entro tale termine di
tempo. Ma il pericolo in questo caso è che se il pullman forasse una
gomma, oppure si rompesse come succede ai mezzi della Raggi
a Roma, oppure si imbattesse in due o tre semafori rossi o in un
blocca stradale per incidente, il tempo di percorrenza aumentereb-
be e supererebbe i 15 minuti previsti, il virus allora comincerebbe a
diffondersi ed infettare tutti i presenti.
Queste per l’Azzolina sarebbero le principali linee guida per mette-
re l’apertura delle scuole in sicurezza. La sicurezza è in questo caso
e in questo particolare difficile momento é ben altra cosa, quella
che il buon Dio ce la mandi buona. Questa è l’unica “Speranza”