L’anno che sta per iniziare si preannuncia particolarmente generoso per i lavoratori del Titano. Calendario alla mano, il 2026 si configura come l’anno ideale per gli strateghi delle ferie: la disposizione delle festività sammarinesi offre infatti numerose assist per trasformare pochi giorni di congedo in lunghe pause rigeneranti. La chiave di volta sarà la massiccia presenza di ricorrenze che cadono di giovedì e di martedì, permettendo i cosiddetti ponti con un investimento minimo di ore lavorative.
Un inizio col botto: la strategia di gennaio
L’opportunità si presenta fin da subito. Il Primo dell’anno (giovedì) e l’Epifania (martedì 6 gennaio) creano una configurazione perfetta. Chi ha la possibilità di utilizzare due giorni di ferie, venerdì 2 e lunedì 5, potrà godere di un blocco di riposo continuativo o di due lunghi weekend consecutivi per smaltire le fatiche delle festività natalizie appena concluse.
La regola del giovedì: un giorno per averne quattro
La vera particolarità del 2026 risiede nella ricorrenza quasi sistematica delle festività al giovedì. Questa collocazione permette, sacrificando il solo venerdì successivo, di ottenere quattro giorni consecutivi di stop (giovedì, venerdì, sabato e domenica).
Il primo appuntamento è per il 5 febbraio, festa di Sant’Agata, che cade proprio di giovedì. Lo schema si ripete in estate con il Corpus Domini, il 4 giugno, offrendo un assaggio di vacanza anticipata.
Ma è l’autunno a regalare le soddisfazioni maggiori: la Festa di San Marino e di Fondazione della Repubblica (3 settembre) e l’Investitura dei Capitani Reggenti (1° ottobre) cadono entrambe di giovedì. In tutti questi casi, la formula è semplice: un giorno di ferie per quattro giorni di libertà.
I martedì strategici e i ponti naturali
Anche il martedì gioca un ruolo cruciale. Due date in particolare, molto sentite sul Titano, permettono di allungare il fine settimana prendendo di ferie il lunedì precedente: si tratta del 28 luglio, Anniversario della Caduta del Fascismo, e dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata. Anche qui, il calcolo è vantaggioso: quattro giorni a casa al costo di uno.
Non mancano poi i weekend lunghi “naturali”, che non richiedono alcun consumo di ferie. È il caso del Primo Maggio, che nel 2026 cadrà di venerdì, e della Commemorazione dei Defunti (2 novembre), che cadrà di lunedì regalando un ponte di Ognissanti senza sforzi. Meno fortunato il Ferragosto, che coincidendo con il sabato non offrirà sponde per allungamenti tattici.
Le festività infrasettimanali
Discorso diverso per le ricorrenze che cadono di mercoledì, come l’Arengo (25 marzo) e l’Investitura primaverile (1° aprile). In questi casi servirebbero due giorni di ferie per agganciarsi al weekend, ma considerando la vicinanza della Pasqua (domenica 5 aprile) e della Pasquetta (lunedì 6 aprile), le combinazioni per chi vuole staccare la spina sono molteplici.
In sintesi, il 2026 premia chi sa programmare: con un uso intelligente del piano ferie, sarà possibile massimizzare il tempo libero come raramente accade.












