Sta diventando forse un vizio? Nell’ultimo anno sono stati diversi i ritrovamenti di materiale pericoloso abbandonato in luoghi non idonei. L’ultimo caso è av-venuto nel tardo pomeriggio di lunedì a ridosso di un sentiero, all’interno del percorso naturalistico del Castellaccio, in lo- calità Fosso del Toro, nel Castello di Fiorentino. Sono state trovate infatti decine di lastre ondulate utilizzate per la copertura di edifici, accatastate assieme ad altro materiale inerte, in un’area protetta verde di grande rilevanza naturalistica.
In definitiva è stata scovata una vera e propria discarica abusiva, seppur di piccole dimensioni. Sul posto è intervenuta la sezione antincendio della Polizia civile, che ha effettuato i rilievi del caso. Gli agenti adesso dovranno verificare se si tratti di eternit o di altro materiale meno pericoloso.
Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che si tratti di eternit, ma non è ancora possibile affermarlo con certezza. Per il momento l’area è stata recentita e messa in sicurezza. Attendiamo quindi le analisi della Polizia civile. Una volta constatato il tipo di materiale, le forze dell’ordine dell’antincendio provvederanno alla rimozione e ci auguriamo anche a un’indagine, visto i diversi casi rinvenuti negli ultimi mesi.
Ma la vicenda non è finita qui. Infatti, proseguendo lungo il sentiero, in mezzo al bosco, poco più avanti, si trova dell’altro tipo di materiale non propriamente naturale: la pedana di un tapis roulant distesa sull’erba e tutt’attorno, come fossero margherite, cartacce, bottiglie di plastica, fazzoletti e chi più ne ha più ne metta. Ma non è finita qui. Infatti, a uno sguardo più attento, abbiamo rilevato anche decine di preservativi. Questo fa pensare che il tapis roulant potrebbe essere usato come una sorta di letto sul quale consumare all’aria aperta rapporti sessuali “bucolici”. Non ci sarebbe niente di male se non fosse che i preservativi, al termine dell’atto, non venissero lasciati sull’erba, crean- do un’area piuttosto degradata, in una zona naturale invece meravigliosa.
Ma ahimè non è ancora finita; dietro al tapis roulant, quasi nasco- ste dall’erba, due grandi gomme, probabilmente di un camion o di una jeep, vanno ad aumentare un degrado che lascia piuttosto inebetiti. Più in generale, l’aria è disseminata di rifiuti, rendendo il percorso naturalistico del Castellaccio una piccola discarica all’aria aperta.
Francesco De Luigi, La Tribuna