San Marino. Il business delle cariche diplomatiche sotto la lente d’ingrandimento della magistratura

tribunaleGli Incarichi diplomatici “conferiti negli ultimi dieci anni a soggetti indagati nell’inchiesta Conto Mazzini o indicate dagli stessi indagati” sono sotto la lente del pool di magistrati che sta indagando sulla cosiddetta «tangentopoli sammarinese». E quanto emerge da una nota inviata dalla segreteria di Stato per gli Affari esteri che offre precisazioni sulla notizia di una eventuale perquisizione della polizia giudiziaria a Palazzo Begni per recuperare la documentazione ufficiale relativa alle nomine diplomatiche dell’ultimo decennio. «L’acquisizione di documenti da parte della polizia giudiziaria su ordine della magistratura sammarinese – riferisce infatti la nota della segreteria di Stato – non deve destare scalpore e non deve essere interpretato come una perquisizione, bensì come la colIaborazione di un ufficio della pubblica amministrazione con il potere giudiziario». Infatti, «il Tribunale sammarinese – prosegue il testo – nell’ambito di procedimenti penali in corso, ha richiesto al dipartimento Affari esteri l’acquisizione di documentazione agli atti dello stesso e il dipartimento ha puntualmente ottemperato a quanto domandato ». In dettaglio: «Tanto gli atti dei giudici, quanto la documentazione sono stati notificati e consegnati attraverso agenti del Nucleo antifrode della Polizia civile incaricati dal Tribunale». Al vaglio dei commissari della legge coordinati dal giudice Alberto Buriani quindi anche le nomine diplomatiche, per appurare se siano state usate come contropartita della politica a eventuali favori o tangenti. (…)

Corriere Romagna