Mi sveglio alle 7:40, faccio colazione e parto.
Lascio Palas de Rei assieme a tanti altri pellegrini, sarà una lunga giornata e le gambe sono già stanche dopo qualche metro.
Percorro una strada tra i campi, spesso coperta dall’ombra di fitti boschetti, fino ad arrivare a Casanova.
Non ho fatto nemmeno 6 km che mi devo già fermare, sono stanco e faccio fatica a camminare.
Ne approfitto per bere qualcosa. Breve sosta ma efficace.
Raggiungo A Campanilla, sulle rive del río Ulla, per poi seguire una stradina asfaltata fino a O Coto.
Dopo un tratto in discesa, percorrendo una strada romana composta di grandi pietre, arrivo a Leboreiro.
Qui mi fermo per l’ennesima sosta: una banana è un po di sali minerali disciolti in acqua e sono pronto a rimettermi in marcia.
Lascio il paese superando un ponte medioevale, per percorrere un tratto abbastanza selvaggio, fino a raggiungere Furelos e Melide.
In quest’ultima città si passa lungo la strada principale e molti ristoratori invitano ad entrare nei loro locali per far assaggiare il polpo. Sono molto stanco e le gambe fanno fatica a venirmi dietro, ma resisto.
Arrivo a Castaneda, luogo in cui si trovano le fornaci dove i pellegrini lasciavano le pietre calcaree portate a spalla da Triacastela.
Finalmente, dopo un’ultima ripida salita, arrivo ad Arzúa, superando un bel ponticello in pietra.
Oggi ho fatto 30 km ed è stata veramente una giornata molto lunga e faticosa, anche se il tracciato non era particolarmente arduo, i chilometri nelle gambe si iniziano a sentire tutti.
Marco Bollini