E’ scoppiata ora la polemica sulla famiglia siriana, ma soprattutto sulla loro fuga tenuta nascosta per mesi.
Ed è da chi meno te lo aspetti che viene la critica, ovvero da un lavoratore musulmano residente nella Repubblica di San Marino.
In una discussione su Facebook esordisce dicendo: ”Io so tutta la storia si deve vergognare. Lui e chi lo ha aiutato, che conosciamo bene, a fuggire. Senza neanche un addio o un grazie per l’ospitalità. In Germania da solo e senza conoscere neppure la lingua non poteva andare. A San Marino c’è chi lo ha aiutato a capire il sistema e lo hanno consigliato di non dire nulla sennò li denunciano. Lui non voleva lavorare perché è sostenuto. Ha fatto fare un brutta figura ai musulmani, ha parlato male anche di noi che eravamo contro i suoi comportamenti dato che noi ci svegliamo alle 4 per andare a lavorare mentre lui dorme. La prima volta che è andato in Germania lo hanno accompagnato al treno a Rimini per andare in viaggio di prospezione. Eppoi è tornato per organizzare la fuga, dato che gli hanno pagato tutto. Ma specifico chi ha pagato non sono stati i sammarinesi. Ha lavorato per un po’ alla Casa San Michele, poi per un po’ da un benzinaio ma anche li ha smesso perché non gli piaceva l’odore della benzina e perché sentiva freddo. A differenza sua, quando sono venuto io non avevo tutta la propaganda che è stata fatta al loro arrivo. Se erano 20 famiglie o più si può capire, ma una sola è come una goccia nel mare della crisi umanitaria!”
Ed allora domandiamoci come mai tutta questa propaganda al loro arrivo e il silenzio per mesi dopo la loro fuga. Come mai tutto ciò?