Quinto appuntamento per il Circo Letterario di zoomma.news, ospite del pomeriggio dell’8 novembre
l’autore riminese Filippo Vignali e il suo “Il presente di ricordare”.
Nel rispetto delle norme, con il distanziamento e i presidi del caso il Circo Letterario continua a offrire
emozioni e a creare una magica alchimia tra le suggestioni della scrittura e quelle di una location circense,
uno spazio dove ciascuno trova la giusta dimensione per riflettere e sognare, nell’atmosfera particolare
dello chapiteau gli autori si alternano, presentano i propri libri e si raccontano, solitamente una voce fuori
campo ne legge gli estratti più incisivi ed emozionanti.
Ospite della prima domenica di novembre lo scrittore Filippo Vignali, autore del romanzo “Il presente di
ricordare” , un frammento di storia nella storia, una vicenda personale è l’escamotage narrativo per
raccontarne una di più ampio respiro, quella relativa al periodo della Resistenza e al tema della memoria in
generale.
Forte il messaggio: offrire il passato ai giovani per offrire loro uno strumento per analizzare meglio il
presente.
A raccontare la serata le parole dell’autore stesso: “Nel circo tutto accade in presa diretta: se cadi dal
trapezio, non puoi tagliare la scena e mandare in onda la tua prestazione migliore. Al massimo, dalla caduta
puoi trarre lo slancio per rialzarti e ridere col pubblico delle tue vicissitudini, alimentando il sospetto che in
quel capitombolo ci fosse un che di voluto.
Così, con Chiara Macina e Carlo Biagioli ci siamo detti di non anticipare le domande, lasciando alla
spontaneità le praterie che il troppo ragionare avrebbe trasformato in angusti recinti.
Ne è venuto fuori un bel dialogo sulla memoria. Quella personale, che sembra essere lì apposta per
ingannarci con ricostruzioni fuorvianti della nostra vita che ci incatenano a quello che siamo stati, quella
storica, che in un mondo che cambia a ritmi vertiginosi pare non servire a nulla e invece –se conosciuta- ci
fa capire come molti fenomeni, dal nazionalismo al protezionismo, tendano a ripetersi, quella del presente
che affidiamo sempre più spesso ad algoritmi dei social che conoscono i nostri gusti e li anticipano,
liberandoci dalla fatica del pensare. Sono temi che ne Il presente di ricordare si intrecciano, senza essere
calati dall’alto perché, come dice la scrittrice Tajari Jones, i romanzi parlano delle persone con i loro
problemi e non dei problemi con le loro persone.
Abbiamo parlato di quell’ambivalenza che attanaglia chi scrive quando decide di parlare di persone vere e
reali. Se lo fa è perché ha piacere che quelle storie siano conosciute, ma non può fare a meno di sentirsi in
colpa per quel suo trasformare la realtà, mischiando frammenti sparsi di vita vera e frammenti di fantasia,
che renderà persone a lui così care non del tutto riconoscibili.
E’ stata una presentazione bella, partecipata, in cui si respirava la cura e la passione di chi organizza questi
eventi.
Quindi, continuino a venire, siore e siori, distanziati e igienizzati come si conviene a questo momento storico,
che il Circo letterario deve proseguire”.
