San Marino. Il ‘coccodrillo’ Dario Manzaroli: “L’ipocrisia sammarinese”

Un dibattito a più voci e con opinioni molto differenziate ha stimolato l’articolo della scorsa settimana.
E’ utile precisare che le parole ipocrisia, oscurantismo ecc. erano prevalentemente dirette al convegno “per la difesa della famiglia naturale” (dicono loro) tenutosi a Verona e su cui dirò in seguito.
Comunque la parola ipocrisia calza perfettamente anche per San Marino che ufficialmente proibisce l’aborto ben sapendo che la donna costretta a ricorrervi lo fa poi in un ospedale italiano in zona.
Penso che a 40 anni dall’introduzione della legislazione sull’interruzione volontaria della gravidanza in Italia, forse un provvedimento simile sarebbe opportuno anche nel nostro territorio non per incentivare l’aborto ma per regolamentarne l’accesso e soprattutto attivare politiche informative ed educative per evitarlo.
In questo senso, ho già potuto affermare che gli interventi costanti nelle scuole da parte di “SALUTE DONNA” sulla affettività e sulla educazione sessuale, l’ambulatorio per gli adolescenti sempre dello stesso servizio ISS accessibile senza prenotazione, la gratuità dei principali anticoncezionali (Torneremo in un prossimo articolo a proposito della cosiddetta pillola del giorno dopo) costituiscono sicuramente un terreno fertile per facilitare una maternità-paternità libera e consapevole.
Infatti non dovrebbe sfuggire a nessuno che la sessualità è una straordinaria dimensione relazionale, fondamentale per l’equilibrio della persona e per il mantenimento della vita.
quindi forse la concezione cattolica di una sessualità peccaminosa (aggiungerei fortemente misogina) da praticare solo nel matrimonio e a fini procreativi è discutibile per la stragrande maggioranza delle persone e direi anche dei cattolici. Fra l’altro essendo la popolazione umana 7 o 8 miliardi forse c’è un problema di sovrappopolamento e non viceversa .
In questo senso l’avversione sempre della chiesa cattolica per i mezzi anticoncezionali è discutibile e discussa e non rispettata dalla maggior parte degli stessi cattolici.
In questo senso l’avversione sempre della chiesa cattolica all’uso del preservativo è incomprensibile e con conseguenze drammatiche specie nei paesi più poveri e con più alta diffusione di patologie sessualmente trasmesse ed in primis l’HIV.
Riepilogando quindi chi si scandalizza della parola aborto (ma magari non fa una piega ad esempio per le migliaia di morte in mare di disperati che fuggono da guerre e da una miseria inenarrabile provocata dalla politica predatoria dell’occidente, dai cambiamenti climatici ecc… ), dovrebbe contemporaneamente dire che cosa pensa dell’educazione all’affettività ed alla sessualità dei giovani, cosa pensa dell’uso degli anticoncezionali, cosa pensa dell’uso del preservativo ed in definitiva dire cosa pensa del ruolo della donna nella società: cittadina con uguale diritti e doveri dell’uomo, “angelo del focolare “relegata a casa ad accudire vecchi e bambini perché tutto si tiene nello stesso discorso.
Aggiungo solo che nel piccolo teatrino della politica locale, mi hanno stupito, ma fino ad un certo punto, i silenzi della sinistra governativa che pur di non creare imbarazzi o tensioni e magari scollare ancora di più una maggioranza fittizia che “sgoverna” il paese, si è rimangiata anche le posizioni precedenti sui diritti civili e sull’autodeterminazione della donna in tema di interruzione volontaria di gravidanza.
Veniamo infine al famoso e contestatissimo convegno di Verona sulla famiglia “naturale”. ognuno ovviamente ha il diritto di difendere le proprie idee e fra l’altro credo nessuno vuole contestare la famiglia formata da padre, madre e figli.
è una fondamentale istituzione umana interpretata alle varie latitudini, culture, religioni ed economie con geometrie variabili: ad esempio nei paesi mussulmani è normale avere almeno 4 mogli; in altri paesi vige una specie di matriarcato con il maschio prevalentemente in funzione di fuco ecc…
Quindi già di base è difficile giudicare cosa è naturale e cosa non lo è, anche quando si va dal fruttivendolo e si compra un chilo di mele: saranno naturali o transgeniche ?
Riconoscere pertanto che oggi alla luce del sole esistono più modelli di famiglia e non uno solo uno a chi da fastidio ? e perché?
Se una coppia omosessuale che si ama è stabilmente legata non se ne avvantaggia tutta la società che diventa più stabile?
Altro discorso è l’utero in affitto o le adozioni. su questo c’è molto da discutere. io personalmente sono contrario perché parto dal diritto del bambino di avere un padre ed una madre e dalla filosofia del limite.
Noi viviamo immersi nel limite, primo di tutti la certezza della morte. una coppia omosessuale a mio avviso dovrebbe partire dal concetto che quella unione ha il limite della impossibilità di procreare e dovrebbe cercare vie alternative per esprimere vita e continuità nel tempo. ma questa è solo una mia opinione.
Il convegno di Verona ha radunato oltre ad integralisti cattolici, evangelisti, fascisti finti sovranisti, sovranisti veri fascisti e molti ministri della Repubblica Italiana. il bersaglio vero non era la legge 194 (interruzione volontaria di gravidanza) ma Papa Francesco, giudicato dal clero più tradizionalista un “comunista”. per il momento il bersaglio grosso è stato con tutta evidenza fallito.
Dario Manzaroli su Repubblica Sm