San Marino. Il commercio torna a sorridere. Aumentano dipendenti e negozi

San marino porta della frattaI segnali di ripresa ci sono. Questo è quanto è emerso ieri durante la presentazione dei dati sul commercio relativi al 2015, illustrati da Libero Barulli, presidente dell’Osservatorio stesso.
Alla presenza del Segretario di Stato Industria, Artigianato e Commercio, Marco Arzilli, il presidente Barulli ha evidenziato che lo scorso anno ha rivisto il segno più nelle attività del commercio al dettaglio.
Rispetto al recente passato le attività sono cresciute di 11 unità. Continua il declino delle aziende che si sono dedicate al commercio all’ingrosso e intermediari del commercio, con la cessazione di 28 unità.
Le buone notizie arrivano dal settore import: il fatturato registra un incremento del 12,4% nel commercio riparazioni e manutenzioni delle auto e moto. Ha il segno meno con un calo del 14,2 % per l’ ingrosso e gli intermediari. Stesso trend anche per il commercio al dettaglio con una diminuzione del 6,5%, quest’ultimo a causa principalmente del calo del prezzo dei carburanti.
Torna a sorridere l’occupazione che cresce complessivamente di 25 unità. E si tratta di tutti residenti sul Titano. I nuovi dipendenti hanno trovato un posto sopratutto nel commercio al dettaglio, come pure negli alberghi e ristoranti con più 24 occupati residenti e più 14 frontalieri.
La crisi più forte e profonda si avverte ancora nel comparto del turismo che risente pesantemente del calo della clientela russa.
L’osservatorio ha altresì rilevato le criticità rappresentate dalla Smac fiscale e dalla ventilata ipotesi dell’introduzione dell’Iva, «in un momento oltretutto di transizione come l’attuale, pieno di incognite future per il Paese e per il contesto internazionale».
Il mondo del commercio sammarinese «più che una politica di inasprimento fiscale, auspica un incremento dello sviluppo del Paese incentrato su imprese innovative ed internazionalizzate, che assicurino occupazione qualificata, non precarizzata, in grado di sostenere i consumi interni».
Recentemente il comparto commerciale ha rinnovato il contratto di lavoro per i circa 3000 dipendenti (sono esclusi quelli degli alberghi e ristoranti) mantenendo diritti e tutele che in altre parti sono stati ridimensionati o sono messi in discussione, attestando così l’importante ruoloche esso riveste nel contesto economico e sociale della Repubblica. Il Resto del Carlino