San Marino, il congedo di paternità è all’esame del Consiglio

Nella sessione del Consiglio Grande e Generale che terminerà venerdì 28 febbraio, oltre a una serie di ratifiche di Decreti (ad esempio il Regolamentazione dei flussi di migrazione per motivi di lavoro e per esigenze straordinarie per l’anno 2020, quello sugli Interventi urgenti afferenti la legittima operatività della Società per azioni a partecipazione mista pubblico/privato “Agenzia per lo Sviluppo Economico-Camera di Commercio” e quello sull’adeguamento della legislazione nazionale alle Convenzioni e agli Standard Internazionali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo), si discuterà anche di Istanze d’Arengo: tra le altre, anche quella che chiede l’abrogazione della Legge 29 agosto 1950 “Legge per la Repubblica” che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista (n. 1), quella che domanda “incentivi per l’apertura di distributori di metano per autotrazione” (n. 4) e quella “per l’introduzione del congedo di paternità e l’adozione di una normativa in materia in linea con le direttive dell’Unione Europea” (n. 8).

Quest’ultima, che parte dalla decisione presa nel 2019 dal Parlamento Europeo sull’equilibrio tra vita familiare e attività professionale, imponendo a tutti gli stati membri di recepirla nei propri ordinamenti legislativi entro il 2 agosto 2022, fissa gli standard minimi in materia di congedo di paternità e di assistenza familiare in caso di malattia, stabilendo nello specifico:

1 – Uno standard minimo europeo di dieci giorni lavorativi di congedo di paternità retribuito nei giorni vicini alla nascita del bambino o al parto, con pagamento a un livello non inferiore all’indennità di malattia.

2 – Quattro mesi di congedo parentale retribuito, di cui 2 non trasferibili alla madre e a uso esclusivo del padre, da impiegare entro otto anni dalla nascita del bambino.

3 – Cinque giorni all’anno di congedo per i lavoratori che prestano assistenza personale a un parente o a una persona che vive nella stessa famiglia a causa di un grave motivo medico o di infermità connesse all’età.

4 – La possibilità per i genitori e i prestatori di assistenza di richiedere modalità di lavoro adattabili, ave possibile, ricorrendo al lavoro a distanza o a orari flessibili per poter svolgere le loro mansioni.

“Stati come Svezia, Finlandia, Portogallo, Slovenia – si legge nell’Istanza – insieme a diversi altri, hanno ad esempio già da tempo adottato normative molto più generose per la famiglia di quanto preveda la direttiva UE. L’Italia, pessimo esempio, solo da poco acconsente ad un congedo di paternità alla nascita del bambino di soli cinque giorni. Ebbene, in questo quadro europeo, rappresenta davvero un disonore per la nostra antica Repubblica constatare come nessun tipo di congedo di paternità sia contemplato dal nostro ordinamento, con un grado di arretratezza così grave da non prevedere nemmeno un giorno di assenza dal lavoro per il padre alla nascita dei figli”.

Servono quindi “azioni concrete, e il fatto che il congedo di paternità non sia contemplato dal nostro ordinamento è la dimostrazione più lampante di come la politica sia distante dal mondo reale, disinteressata a trovare aiuti efficaci per aiutare la gioventù sammarinese a costruirsi un futuro”. Alla luce di tutte queste motivazioni, dunque, l’Istanza n. 8 richiede “di introdurre al più presto una norma che si adegui almeno agli standard minimi proposti dall’UE, introducendo il congedo di paternità insieme agli altri strumenti proposti dall’Unione a favore delle famiglie. Si chiede inoltre che la nuova legge non trascuri varie possibili difficoltà per i genitori al momento della nascita, prevedendo ad esempio periodi di congedo più lunghi in caso di nascita di bambini prematuri o costretti a ricovero ospedaliero. Si chiede infine che tutte le agevolazioni valgano sia per i lavoratori assunti a tempo indeterminato, sia per i precari, perché è bene ricordare che molti giovani in età per formare una famiglia hanno contratti di lavoro di carattere precario e sarebbe incoerente ed ipocrita non tenerlo presente. L’introduzione del congedo di paternità è un’esigenza urgente della nostra società, senz’altro sentita da tutte le parti sociali e da tutte le parti politiche. A favore delle donne, della parità di genere, fortemente capace di contrastare la crisi demografica che affligge il nostro paese”. Fixing