Federico Pedini Amati ha depositato un’interpellanza rivolta al segretario di Stato alle Telecomunicazioni, Antonella Mularoni, e al governo per chiedere conto dello stato di stallo in cui versano le telecomunicazioni, “nonostante vi sia la acclarata possibilita? di intervenire in tempi brevissimi, addirittura in pochi giorni per metter mano alla rete radio mobile e portarla da 3G a 4G-Lte, come e? gia fuori dai confini e come richiede la cittadinanza e chi lavora con internet e chi vuole aprire nuove imprese e si trova a reperire locali destinati a uso lavoro ma non raggiunti dal segnale della telefonia mobile”.
Il consigliere di Liberamente San Marino, attraverso l’interpellanza, chiede “a che punto” sono “gli intendimenti e gli obiettivi prefissati nella lettera di intenti sottoscritta dall’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, e l’allora segretario di Stato alle Tlc, Matteo Fiorini; se e? vero che “in 20 giorni si potrebbe adeguare la rete mobile portandola in LTE- 4G, implementandola con nuovi ripetitori e aggiornando gli esistenti” e che la delibera del 14 luglio scorso, che dava mandato all’Aass per attivarsi alla preparazione dei siti per istallare nuovi ripetitori, sia rimasta lettera morta e quindi nulla di quanto deliberato sia stato fatto dopo 5 mesi”.
Sempre Pedini Amati chiede alla Mularoni e al governo se e? vero che e? “stato chiesto uno studio di fattibilita?, oltre che a Telecom Italia, anche a una societa? di Bologna per verificare lo stato delle reti esistenti nella Repubblica di San Marino, in particolare per implementare lo sviluppo della fibra e quindi aumentare le prestazioni della rete internet” e, in caso di conferma, “come mai nello studio di fattibilita? costato circa 500mila euro non si e? tenuto conto della rete Socrate di Telecom Italia che si sarebbe potuta unificare con quanto gia? realizzato da Aass sui confini del territorio sammarinese, quindi perche? non si vuole usufruire di quanto gia? costruito sul territorio sammarinese da diversi anni con anche svariati disagi allora per i cittadini”.
Con gli ultimi due punti dell’interpellanza il consigliere di Liberamente vuole sapere “se corrisponde al vero che, dal nuovo studio commissionato ad uno societa? di Bologna i costi sarebbero particolarmente elevati sia per i gestori che per lo Stato, che dovrebbe supportare comunque, attraverso nuovi costi, la stesura di un’altra fibra in tutto il territorio, potenzialmente uguale e parallela a quella gia? esistente riguardante l’allora progetto Socrate” e, nel caso in cui venisse “realizzata un’ennesi- ma rete, chi sarebbe il reale gestore, visto che a oggi l’Aass non possiede ne? le competenze e neppure la ragione sociale lo permetterebbe”, e se e? vero che “il progetto prevede di assegnarla a soggetti che hanno avuto titolarita? di concessioni mal onorate, lasciando debiti importanti verso lo Stato”.