Alla fine ha ceduto anche lui, l’ultimo dei consiglieri inquisiti (per la verità l’ultimo sarebbe Marco Gatti ndr) Pier Marino Mularoni dell’Upr. Ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio Grande e Generale in una lettera consegnata nelle mani della Reggenza.
“Le mie vicende personali – scrive – non mi permettono più di svolgere utilmente e con serenità l’impegno che mi è stato delegato dai cittadini. La mia storia sul piano politico – aggiunge – si conclude oggi. Sono e resto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria – conclude – verso la quale ho la massima stima e fiducia”.
Ha spiegato nella lettera di aver preso la decisione per smentire le illazioni secondo le quali sarebbe rimasto sullo scranno consiliare per ricercare una qualche forma di protezione o di immunità.