Con il Comma 18 “Riferimento del governo sul vertice umanitario mondiale”, che si terrà a Istanbul il 23 e 24 maggio, martedì sera il Consiglio grande e generale ha affrontato un ricco e articolato dibattito.
Al termine del confronto consiliare è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il governo a “sostenere la leadership delle Nazioni Unite negli aiuti umanitari per migliorare l’efficienza dell’azione umanitaria”. Il segretario di Stato agli Affari Esteri ha così illustrato la questione: “È un appuntamento nel quale non è sufficiente che la nostra presenza sia di circostanza. Serve una presenza con alle spalle una riflessione approfondita da parte del Consiglio Grande e Generale. È un vertice mondiale che ha come tema gli interventi umanitari. Gli Stati in cui non c’è rispetto del diritto sono focolai di instabilità politica ed economica.
Questo percorso umanitario non si può fare senza prendere sul serio il rispetto dei diritti umani, l’inviolabilità della persona. Questo percorso deve avvenire nel dialogo. Gli interventi che devono seguire devono avere due direttive: solidarietà e sussidiarietà. Cosa può fare San Marino?
Deve esprimere sostegno e condivisione nei confronti del richiamo del Segretario Generale. In quale maniera?
Creando le condizioni perché all’interno del nostro Paese ci sia rispetto dei diritti della persona. Nessuno sia emarginato. A nessuno siano negate le possibilità per la sua realizzazione.
Libertà di istruzione e cura nel nostro Paese sono garantite senza discriminazioni e oneri per i cittadini. Nel nostro bilancio abbiamo un capitolo dedicato alla solidarietà internazionale. È una percentuale fissa del nostro bilancio. Un segnale utile sarebbe avere la capacità di aumentare questo impegno”.
Marco Podeschi (Upr) ricorda che “nel mondo ci sono 66 Paesi in guerra. Ventinove in Africa, 16 in Asia, 9 in Europa, 7 in Medio Oriente e 5 nelle Americhe. C’è il problema dei diritti umani in Cina, di cui spesso non si parla.
In molti Stati, anche gli Usa, c’è ancora la pena di morte. Come Stato dobbiamo fare presente la sistematica violazione dei diritti civili di queste persone”.
Per Guerrino Zanotti (Psd) “dobbiamo offrire ospitalità a seconda delle nostre possibilità, aiutando persone che hanno perduto tutto. La crisi ha creato povertà anche all’interno del Paese. È dovere delle istituzioni non lasciare indietro nessuno. La famiglia di nigeriani ha avuto, per fortuna loro, un’altra sistemazione. Dobbiamo essere in grado di offrire accoglienza a queste persone”.
Roberto Ciavatta (Rete) evidenzia che “non dovremmo negli ambiti internazionali fare solo qualche foto e dire che c’eravamo anche noi. Dobbiamo mettere in discussione il sistema in cui siamo”.
A proposito di accoglienza Nicola Renzi (Ap) afferna: “La maggioranza dei sammarinesi è disponibile alla solidarietà, credo”.
Manuel Ciavatta (Pdcs) ha spiegato che il Titano dovrebbe “focalizzare il contributo per la solidarietà internazionale a favore di progetti nell’ambito di organizzazioni internazionali designato primariamente alla più grande crisi umanitaria del nostro tempo, rivalutare la quota annuale sui contributi per la solidarietà”.
Invita infine il governo a coordinare un progetto di micro-aiuti umanitari”.
La Tribuna