San Marino. Il Consiglio parla dell’Expo di Dubai. E scoppia la polemica

Il Consiglio ratifica il Decreto sulle misure urgenti per affrontare l’emergenza. Il provvedimento del 17 aprile, come già ricordato, tra qualche giorno non sarà più in vigore e da più parti si invoca il confronto sul tema nodale della ripartenza. Ricapitolando: l’Aula trova la sintesi sulla depenalizzazione, sull’emendamento programmatico di Libera per una nuova organizzazione del lavoro e su quello di Repubblica Futura sull’indennità di malattia. Tutte le altre proposte dell’opposizione vengono respinte in un clima che si scalda su temi come iltaglio agli stipendi degli insegnanti e l’aumento dell’integrazione salariale. Altre questioni, come la gestione dei figli con la graduale ripresa delle attività, riguardano la ripartenza e la famosa “fase 2”, in attesa di un decreto-legge che ne definisca modalità e termini, e che arriverà in ratifica nel prossimo Consiglio. In previsione della riapertura la maggioranza approva un emendamento che preveda l’obbligo di mascherine e guanti in presenza di altre persone o in luoghi chiusi nel caso in cui non si riesca a garantire le misure di distanziamento sociale.

Ora c’è un altro tema che divide l’Aula: il Decreto sull’Expo. Come noto l’Esposizione Universale di Dubai è stata rimandata al 2021. San Marino ha quindi più tempo per ragionare con tranquillità – afferma Guerrino Zanotti – che critica la decisione di aver “decapitato” il passato Commissario. “Il nuovo Governo – chiarisce Denise Bronzetti – ha legittimamente deciso sulla base di valutazioni rispetto al fatto e al non fatto”. Il Segretario con delega all’Expo Pedini Amati commenta: “Kaulard era l’uomo di tutte le stagioni. Non gli è stato rinnovato l’incarico perché fino a quel momento nulla era stato fatto. Addirittura non ha mai relazionato sulla partecipazione come previsto per legge”. Poi, sulle spese, chiarisce: il Commissario Generale propone e valuta ma non paga, dato che è l’Agenzia che ha il capitolo di spesa dell’Expo. E il Governo si è preoccupato di segregare quella somma.

Rispetto, invece, ai dubbi sulla nomina del cda dell’Agenzia per lo Sviluppo, l’8 maggio è prevista l’assemblea dei soci. “Le associazioni di categoria stanno valutando un proprio nominativo – afferma Mirko Dolcini – lo stop è dovuto alla chiusura delle attività. Motivo in più – aggiunge – per andare spediti verso una riapertura”. Tutti concordano su quanto formidabile sia quella vetrina e Giuseppe Morganti chiede che le linee guida sui contenuti siano definite da un pool di persone con professionalità diverse. Si dà invece un mandato troppo ampio – rileva – a Segretario e Commissario. “Non andiamo – dice – a fare un chiosco di souvenir”. Forti contrarietà anche sulle prassi amministrative contabili e legate al personale. La minoranza va all’attacco: è stato annullato il concorso dando a politica e Commissario la discrezionalità della scelta. E’ stato revocato – spiega il Segretario agli Esteri Beccari – “perché non c’era la possibilità di procedere con la selezione e, in subordine, non siamo così convinti delle attribuzioni scelte rispetto alla figura di project manager che si andava a selezionare”. Per Emanuele Santi doveroso scegliere con cura cosa promuovere e controllare i costi. “Nelle edizioni passate qualcosa non ha funzionato, budget iniziali sono stati ampiamente sforati. E’ un impegno che dobbiamo prenderci”. “Occorre coniugare garanzia di trasparenza della spesa ad efficienza”, afferma il Segretario Belluzzi. Uno dei problemi di expo – spiega – è che l’organizzazione è legata a regole della pa che creano grossi problemi laddove serve snellezza. Sul Commissario Kaulard: “Non c’era niente di fatto. Abbiamo trovato una situazione di tabula rasa”. “E’ falso”, gli risponde Nicola Renzi. Il primo grande input – dice – è stato creare un progetto con l’università per un concorso di idee che ci ha permesso di ottenere un programma di assistenza e costi ridotti per la realizzazione di una sede a Dubai. Perché – chiede – disconoscerlo?”.  Francesco Mussoni non condivide i toni. Ogni volta che si parla di Expo – commenta – nasce una polemica incredibile, ci si scontra su prassi amministrative. Siamo comici. Dovremmo invece discutere su cosa proporre a Dubai e le norme per aumentare la competitività del paese. Arrogante, poi, la pretesa del Governo uscente di continuare ad influenzare con i propri commissari il nuovo esecutivo. “Se si vuole migliorare il testo è un conto, ma non è il momento di fare questi dibattiti”. San Marino Rtv