Nuove norme per colpire la corruzione anche sul fronte dei privati e un pollice alzato nei confronti della magistratura. Questa la direzione presa ieri dal Consiglio grande e generale con l’approvazione, all’unanimità, di due ordini del giorno presentati da Valeria Ciavatta di Alleanza Popolare, preceduti da un dibattito in cui due parlamentari hanno affermato di essere stati colpiti di recente da attività di dossieraggio. «Pochi giorni fa ho informato la magistratura della continua esistenza della metodologia del dossieraggio contro le persone in maniera assolutamente impropria – dice in Aula l’indipendente Federico Pedini Amati – oltre a questo non potevo fare». Dall’opposizione interviene anche Alessandro Mancini del Partito socialista, che esprime solidarietà al collega ricordando di aver «provato sulla pelle cosa significa essere sottoposto a queste azioni». Entrando invece nel merito dei documenti approvati, Ciavatta riferisce che nel primo caso, sottoscritto dai componenti della Commissione giustizia, «viene segnalata la necessità di recepire nel nostro ordinamento i principi contenuti nella Convenzione penale sulla corruzione fatta a Strasburgo nel 1999, che San Marino ha sottoscritto ma mai portato alla ratifica del Consiglio». Attualmente, prosegue la parlamentare di maggioranza, «manca la parte relativa al settore privato, sulla corruzione attiva e passiva nell’ambito delle attività economiche e libero professionali». Con il secondo odg, condiviso da tutte le sigle presenti in Consiglio, il parlamento sammarinese rinnova invece «la propria considerazione verso il lavoro della magistratura volto alla repressione di reati e chiede al governo di attivare, nell’ambito delle prerogative e dei poteri a esso attribuiti, le iniziative e azioni utili, a tutelare il buon andamento della giustizia e il libero esercizio dei pubblici poteri», si legge nel testo del documento. Durante il confronto si fa sentire anche la voce di Marco Podeschi, che dall’Upr chiede «che la relazione sullo stato della Giustizia per l’anno 2014 approdi presto in Consiglio», nello specifico «entro il mese di novembre». Perché «nell’ultimo anno in termini di mole il tribunale è stato interessato da un’attività senza precedenti». D’accordo con lui c’è Andrea Zafferani: «Facendolo avremo la possibilità di analizzare le questioni sollevate in tempi brevi e dare le risposte necessarie con celerità – valuta il leader di Civico 10 – in passato le relazioni sono state molto spesso discusse con grande ritardo, ora non ce lo possiamo permettere». Il Resto del Carlino
