Solo oggi arrivano le prime timide ammissioni sullo stato comatoso delle banche, ma nessuno si azzarda ad analizzare le responsabilità che sono pesanti e diffuse. Quelle dei governi e di Banca Centrale sono gravissime perché colpiscono direttamente il cuore della nostra economia e le tasche dei nostri cittadini. L’ex vertice di Banca Centrale è scappato, ma i governanti invece insistono a rimanere e tentano di riciclarsi in nuove coalizioni per continuare a tenere coperto il pentolone del malaffare. La fuga dei romani non cancella le loro responsabilità.
Non risultano interventi e direttive per i crediti deteriorati che hanno raggiunto quota 2 miliardi nell’indifferenza totale di governo e Banca Centrale. Le banche, invece di essere chiamate ad aumentare il capitale sociale, sono state premiate con il grande regalo del credito di imposta senza controllo e senza verifiche. Non è mai stato preso in considerazione il conflitto di interesse che porta chi ha deliberato un finanziamento ad evitare che sia dichiarato in sofferenza per non ammettere responsabilità eventuali. Dunque si è avuto un costo enorme senza ottenere risultati e così oggi il sistema bancario si trova in una situazione drammatica che mette a rischio il denaro dei risparmiatori e quello del Fondo Pensioni.
La totale mancanza di una politica finanziaria è stata fatale e adesso i nodi stanno venendo tutti al pettine. Il conto sarà salatissimo. Il clientelismo creditizio promosso dal governo e dai partiti ha prodotto finanziamenti senza adeguate garanzie; gestioni di infimo livello con amministratori inventati in base all’appartenenza politica; bilanci falsi con attivi che non corrispondono alla realtà. Inoltre, ha impedito che si costituisse la Centrale Rischi, uno strumento che avrebbe smascherato tante trappole e tante facilonerie che hanno dato un ulteriore colpo al sistema.
Emilio Della Balda