Abbiamo visto nei giorni scorsi come, nonostante il contratto in essere non sembri dare possibilità nella rescissione unilaterale dell’incarico del Direttore Generale ISS, Francesco Bevere, sia invece possibile percorrere alcune strade che potrebbero portare ad una rescissione contrattuale “amichevole” fra le parti.
Come detto, secondo tanti -me compreso- la sostituzione del vertice gestionale della sanità pubblica sammarinese è un passaggio essenziale per poter avviare una seria opera di risanamento. E non per questioni inerenti la professionalità o le scelte -quest’ultime comunque talvolta almeno talvolta controverse (si veda ad esempio gli altissimi costi del Nucleo di Valutazione o l’esosità dei materiali di consumo nell’utilizzo del robot chirurgico, circa, forse oltre, 300mila euro nel primo semestre 2023)- del Direttore Generale, ma per l’incompatibilità -diciamo- caratteriale che si è creata fra il medesimo con almeno parte del Comitato Esecutivo e con una folta schiera di dirigenti sanitari e personale medico.
Incompatibilità che renderebbe difficilissimo, se non impossibile, ritrovare quel clima di serenità e collaborazione indispensabile.
Ora, scorrendo con più attenzione i termini e le condizioni del contratto sottoscritto il 7 gennaio 2022, alle strade percorribili e già evidenziate per sostituire -magari con un Dg sammarinese, scelta che darebbe stabilità e maggiore programmazione sul lungo termine, oltre ad evitare costi accessori a carico dell’Iss come il comodato d’uso di una abitazione- l’attuale vertice se ne aggiungono altre, peraltro ben evidenti nel contratto, nella “Parte II” attinente le “Condizioni Generali”.
All’art.7 del contratto, infatti, si dispone che “il Dirigente è tenuto a riferire all’uno o a più Segretari di Stato competenti, nonché agli organi competenti per la verifica di cui all’art.3 del Decreto Delegato 144/2020, per gli aspetti di rispettiva pertinenza” e, specificatamente, al comma f, su “ogni altro aspetto di rilievo per il buon andamento del servizio”.
Perchè, vi chiederete, questo comma appare quanto mai interessante nella ricerca di una eventuale violazione dei termini contrattuali che possa portare ad una rescissione unilaterale da parte del Congresso di Stato? Lo appare alla luce di presunte azioni che lo stesso avrebbe, nei mesi scorsi, perpetrato nei confronti del Direttore Generale dell’ISS, il sammarinese Sergio Rabini (voci su scontri fra i due sono diffuse), e dell’ex Direttore del Dipartimento Ospedaliero Ivonne Zoffoli.
Se la prima azione (quella nei confronti di Rabini) appare fumosa e mai autorevolmente confermata, ma frutto di pressanti “voci” interne all’Iss, quanto accaduto fra il Dg e la Zoffoli è svelato dalla stessa in dichiarazioni rilasciate a GiornaleSm (leggi qui): “…Nei mesi scorsi -dichiarò il Direttore dell’Ospedale- ho ricevuto una convocazione dal Direttore Generale che, nel relativo incontro, mi ha comunicato di volermi sollevare dal mio incarico, per poi mettere in campo, unitamente all’ex Segretario della Sanità, tutta una serie di azioni, alcune addirittura secretate, per cacciarmi prima della scadenza dell’incarico…”.
Quindi, il fatto -dando per scontata la veridicità della ricostruzione fatta direttamente da una dei due attori in scena nella vicenda- appare accertabile con facilità. Se non addirittura accertato alla luce della “sospensione” della stessa Zoffoli e della successiva assegnazione della stessa ad altro incarico. Ma siamo certi che, nel portare avanti questa operazione di “simil-licenziamento” -evidentemente configurabile in un “aspetto di rilievo per il buon andamento del servizio”- il Dg Bevere, abbia riferito –come disposto dal sopra citato Art.7 comma f del contratto in essere- correttamente ai Segretari di Stato competenti la reale situazione di quella specifica situazione?
Ad alimentare i dubbi ci sono due cose:
– la sospensione della Zoffoli nel momento in cui la fase di analisi delle criticità su cui intervenire per ridurre le “bibliche” liste di attesa stava trasformandosi in fase operativa (si deduce dalle dichiarazioni della Zoffoli);
– la palese vicinanza temporale fra la sospensione dello stesso Direttore del Dipartimento Ospedaliero e l’annuncio del nuovo Segretario di Stato sui primi risultati ottenuti nell’alleggerimento delle stesse liste di attesa. Vicinanza temporale che rende logico ricondurre al lavoro preliminare eseguito sotto la direzione della medesima Ivonne Zoffoli, il primo importante risultato ottenuto.
Il Congresso di Stato, il Governo tramite le sue Segreterie di Stato competenti -sulla tematica difficile credere che la competenza possa essere soltanto della Segreteria di Stato alla sanità, all’epoca guidata da Roberto Ciavatta (Rete)– se ben informato avrebbe avallato la rimozione del dirigente che si apprestava a concretizzare l’azione, da lei predisposta dopo una attenta analisi e screening delle richieste, mirata a risolvere una criticità che affliggeva pesantemente l’utenza e, quindi, creava enormi danni di immagine all’intero Esecutivo e alla sua maggioranza? Secondo me no…
Quindi, alla base della rimozione della dott.ssa Zoffoli dal suo ruolo appare verosimile -certo, tutto da dimostrare nella sua fondatezza- che ci potrebbe essere una comunicazione non corretta o perlomeno incompleta fatta dal Direttore Generale Iss alle autorità a cui era contrattualmente obbligato a riferire dal comma f dell’art.7? Secondo me sì… Potrebbe.
Ciò, se confermato e accertato, rappresenterebbe una violazione che, forse -non sono un giurista o un avvocato, quindi non so-, potrebbe da sola rappresentare una grave violazione dei termini contrattuali e legittimare una risoluzione unilaterale del contratto e quindi dell’incarico. Perchè non verificare approfonditamente, se non altro, per capire -e rendere pubblico- il perchè il Dg ha convinto il governo e poi ha deciso di sospendere un dirigente che ha poi ricevuto l’inutile, ma pesante!, contrarietà alla sua rimozione da parte di circa 150 sanitari, suoi sottoposti? …Di appurare altresì perchè un dirigente che si apprestava ad affrontare concretamente una delle massime criticità del servizio sanitario sia stato sospeso? Segreteria di Stato alla Sanità, Governo, maggioranza e opposizioni, ora, non possono dire di non aver notato queste “stranezze” e di non essersi posti questi dubbi…
Enrico Lazzari
