San Marino. Il Direttore di Giornalesm.com Marco Severini sul crollo del sistema bancario sammarinese. Editoriale

severiniLa Bcsm ha pubblicato qualche giorno fa la Relazione Consuntiva dell’attività svolta e sull’andamento del sistema finanziario relativo all’anno 2014.

Come spesso capita in questi casi la relazione è particolarmente ricca di dati e cifre che però hanno bisogno di essere interpretate per una corretta comprensione da parte di persone che non appartengono al mondo della finanza o a quello creditizio in genere. Se ci fate caso si è parlato più dei prelievi di contante, di banconote false – che fanno più clamore – che di quello che è veramente importante ovvero la RICAPITALIZZAZIONE DEL SISTEMA.

I toni trionfalistici e positivi di questi quattro romani che governano Banca Centrale non possono per niente essere condivisi: il sistema bancario sammarinese non solo non è fuori dalla crisi, ma addirittura non si vede alcuna luce alla fine del tunnel, infatti la situazione a fine 2014, anche se era quasi impossibile, è ancora peggiore rispetto all’anno precedente: un’altro anno horribilis delle finanze sammarinesi.

Certo non voglio creare allarmismi perché comprendo bene che il sistema finanziario, anche se mal gestito e mal controllato come il nostro, si fonda e vive sulla fiducia della gente che tiene i propri risparmi negli istituti bancari anziché precipitarsi a ritirarli e a tesaurizzarli mettendoli sotto il letto facendo saltare qualsiasi banca o istituto finanziario.

Lo ha già fatto un certo Stolfi, che aveva una valigetta contenente la bellezza di 934.500 euro, ma forse per un altro motivo, e non certo per poca fiducia nel sistema finanziario e bancario, dato che lo vede da sempre tra i protagonisti in prima persona.

Tuttavia vorrei soffermarmi su quanto traspare dalla relazione, facendo finta di non aver visto i trionfali bilanci delle banche presentati in questi giorni, per capire come stanno effettivamente le cose e se questi dati sono simili alle opinioni oramai condivise da molti in Repubblica.

Cominciamo dall’aspetto principale di una banca, il Capitale Proprio, che nel 2014 si è ridotto del 14% passando da 577 a 494 milioni di euro. Questa riduzione deriva dalle perdite riportate dalle singole banche che sono cresciute da 33 a 90 milioni di euro.

IN CINQUE ANNI DI PERDITE SI E’ AVUTO UN RISULTATO NEGATIVO DI 650 MILIONI DI EURO.

Queste perdite, poi dipendono in misura preponderante da perdite su crediti. D’altra parte, qualsiasi manuale di tecnica bancaria dice che le banche saltano per due motivi: crediti inesigibili e scommesse, perse, su operazioni derivate (come nel 2008 è avvenuto per molti istituti internazionali).

Naturalmente, e fortunatamente, a San Marino il secondo punto, operazioni derivate, non sappiamo nemmeno cosa voglia dire in termini fattuali e per una volta – forse l’unica – oserei dire che l’ignoranza ci ha salvati.

Purtroppo del primo punto (crediti inesigibili) ne abbiamo a stufo. La qualità del credito che a seguito della crisi e dei suoi effetti, è ulteriormente peggiorata: il peso dei crediti dubbi sul totale degli impieghi è aumentato del 47% (cifre già folli) registrato a fine 2013 al 48.8% (cifre da panico).

Ai più sfugge l’enormità di quanto ho scritto, e sinceramente anche io ci ho fatto caso dopo una seconda attenta lettura. In sostanza quello che ho scritto vuol dire che a fronte di un euro di credito buono (soldi prestati che ritornano a fine prestito con interessi), c’è un euro di credito cattivo (soldi prestati che non ritornano più). Questo è allucinante!

Per far meglio comprendere ai lettori che non si occupano di finanza, come il sottoscritto, faccio un esempio. Io presto 100 euro al 3% a 10 persone. Di questi 10 individui solo la metà mi restituiscono i miei soldi che ho prestato a loro, cioè mi tornano solo 50 euro, perché gli altri 50 sono diciamo ”dubbi”. Ma sono fortunato e i clienti buoni (quelli che mi hanno restituito i 50 euro) mi danno anche un interesse del 3% che corrisponde a circa 2 euro, centesimo più centesimo meno. Alla fine dell’operazione io avrò in cassa solo 52 euro a fronte di 100 euro investiti. Questo è quello che è successo, e sta succedendo, al nostro sistema finanziario.

DIFFICILE ESSERE OTTIMISTI.

 

To be continued….

 

Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com