All’indomani dell’ufficialita? della riconferma del Direttore Generale Carlo Romeo alla guida della Tv di Stato abbiamo realizzato con lui una intervista a trecentosessanta gradi, meglio ancora, una chiacchierata amichevole sul presente e sul futuro di San Marino.
Direttore, contento della riconferma?
“Certo. Abbiamo ancora tanta strada da fare”.
Quali a suo avviso i risultati portati in questi anni che hanno fatto propendere l’ago della bilancia in suo favore?
“Il pareggio di bilancio, produzioni di qualita?, un palinsesto che per tutte le ventiquattro ore propone una bella tv, studi radiofonici adeguati ai professionisti che abbiamo, una rete digitale di proprieta? a non piu? in affitto, non avere mandato a casa nessuno ma anzi avere creato nuovi posti di lavoro, avere accettato in momenti difficili per tutti dei tagli da parte del Congresso di Stato, di non avere mai avuto significativi problemi con la Rsa, avere recuperato un rapporto con la politica e il territorio sammarinese e lo stesso dicasi per una Rai che finalmente ci considera realmente una consociata. Poi l’apertura sulle Marche, avere una ottima corrispondente da Roma, non avere consentito che certi luoghi comuni su Rtv passassero senza risposta. Ne sa qualcosa Il Fatto che e? stato condannato per diffamazione”.
Quali i prossimi obiettivi?
“Rafforzare quanto gia? fatto e farci conoscere in Italia e in Europa. Poi la nuova sede che e? determinante per noi. Nuovi programmi tv e un sito web che possa essere una eccellenza. Riconoscimento da parte dell’Italia di emittente nazionale e non locale come avviene tuttora purtroppo”.
Quale sara? il ruolo della televisione nei prossimi anni?
“Quello di sempre. Un luogo in cui ci ritrova, ci si conosce e ci si riconosce”.
Quale il futuro della carta stampata sammarinese?
“Quello di sempre anche in questo caso. Approfondire le notizie, spiegarle, comprenderle e farle comprendere”.
Le piace il nuovo Presidente di Bcsm?
“Lo conosco pochissimo. Mi sembra pero? uno che abbia voglia di fare e non di vivere di rendita. Sono cambiati, grazie a Dio o a
chi per lui, i tempi. Finalmente inoltre si cominciano a leggere e a verificare i curriculum cioe? l’unico modo per valutare le risorse. I curricula sono sempre una garanzia sotto tutti i punti di vista”.
Siamo pronti ad entrare in Europa?
“In Europa San Marino c’e? da sempre. Probabilmente puo? essere un buon compagno di viaggio per l’Unione europea. La strada e? comune e un pullman e una Smart possono viaggiare insieme tranquillamente sulla stessa strada con alcuni problemi comuni, in merito alla medesima strada, da risolvere insieme”.
Mi dice come la pensa sui giochi della sorte? Vanno potenziati oppure no?
“Francamente non amo le demonizzazioni un po’ moraliste in qualsiasi contesto. Vanno seguiti ovviamente con attenzione per il problema delle dipendenze ma i giochi sono sempre esistititi. Il problema e?, come sempre, se si vuole o no consegnare un mercato alle grandi organizzazioni criminali grazie alla cultura proibizionista. Mi dispiace ma personalmente sono un convinto antiproibizionista da sempre. Comunque a proposito di giochi, basta andarsi a vedere cosa era il gioco del lotto nell’Ottocento in Italia per rendersene conto”.
Che cosa pensa degli investitori che si stanno affacciando, vedi nuova centrale per la produzione di energia?
“Serve coraggio e la voglia di rischiare. San Marino ha vissuto per decenni di rendita e ora il gioco e? finito e comunque i soldi che non provengono dal proprio lavoro portano notoriamente male. Vecchia storia. Questo per quel che riguarda il problema interno. Per quanto riguarda invece gli operatori economici che arrivano da fuori, una rigorosa ma intelligente politica delle residenze come per esempio a Malta e? fondamentale. I soldi che servono o li mettono i sammarinesi con piu? tasse o arrivano da fuori. Non ci sono alternative. Mi lascia molto perplesso chi e? contro le tasse e poi se arrivano imprenditori da fuori che portano investimenti e posti di lavoro lo considera anch’esso negativo. Non capisco da dove dovrebbero arrivare i soldi francamente. Questo no, quell’altro no, quell’altro ancora meno che mai e via cosi?”.
Si va a votare Direttore? Con quali assetti secondo lei?
“Non so. Di solito in Italia chi chiede le elezioni anticipate poi regolarmente le perde. Questo a mio avviso e? un buon Governo e ha fatto molte cose, tenendo conto di cio? che c’era alle spalle con gestioni di partito di padri padroni che hanno decimato una potenzialmente valida classe dirigente che avrebbe potuto dare loro il cambio. Certo piu? coraggio, gioco di squadra, anticipare le decisioni senza aspettar che degenerino in emergenze ecc., sono aspetti critici ma ripeto non e? male, se non per il fatto di riusci- re solo con molta difficolta? a fare squadra e per la totale incapacita? di comunicare (e lo dico da tecnico). Non e? facile fare seriamente politica anche perche? comunque i bar sammarinesi sono pieni
di straordinari saccentissimi parapolitici che ti spiegano come, cosa, dove, quando, la politica deve fare ma che pero? alla resa dei conti, magari poi faticano a fare un decente bilancio della propria giornata per non dire della propria vita. Teorici da caffe? con una opinione su tutto, basta che non gli si parli di lavoro. San Marino, l’Italia, sotto certi aspetti e in alcuni casi, sono ancora ai Vitelloni di Federico Fellini”.
La politica ha ancora il suo ruolo a San Marino oppure e? in difficolta??
“Ovunque e? in difficolta?. Sono andati in crisi i partiti come realta? sociali e rappresentative condizionate da fenomeni di clientelismo
e di voto di scambio (a proposito bisognerebbe rileggersi l’ultimo discorso di Giacomo Matteotti alla Camera prima di essere ucciso dai fascisti. Spiegava tecnicamente come i fascisti controllavano il voto). La politica come mezzo per acquisire privilegi o persino diritti dovuti non e? fenomeno solo sammarinese. Di contro i moralisti d’accatto appassionati di ‘forcaiolismo’ sono specularmente la stessa cosa. Serve serieta? e rispetto sia per la politica che per il popolo che e? cosa diversa dalla folla. Devo confessare che alla mia eta? la demagogia e il populismo mi risultano profondamente sgradevoli. Li sopporto veramente poco”.
Passiamo ad argomento piu? leggero ma non meno importante. Cosa si aspetto dall’Eurovision?
“Il miglior piazzamento della storia sammarinese alla manifestazione”.
Le piace la canzone di Serhat?
“Molto”.
Perche? non un ticket con Arisa?
“Troppo tardi. All’Eurosong si comincia a lavorare a novembre al piu? tardi. Arisa ci ha pensato venti giorni fa.
L’augurio e? che la Tv di Stato possa traghettare il Paese, finalmente, in una dimensione internazionale che gli compete. E’ possibile?
“Certo. E? una bella squadra e io sono orgoglioso di averne la responsabilita?. Tempo e lavoro e ce la faremo. In questi tre anni abbiamo fatto piu? di un miracolo”.
Un’ultima domanda. Che ne pensa dei nuovi consiglieri Rai?
“Siamo al top. Ottimi nomi di esperienza e di prestigio. Un segnale importante”
David Oddone, La Tribuna