La notizia, che è più una confidenza, viene da ambienti molto molto vicini al discusso in quanto, a detta di molti, inerte ed incompetente Segretario di Stato con delega agli Esteri Pasquale Valentini.
Sembrerebbe, anche se il condizionale è quasi inutile, che sia stato lo stesso Valentini che dopo circa 7 anni di governo ininterrotto, prima come Segretario con delega alle finanze eppoi a furor di popolo democristiano nominato agli esteri, il professore delle medie si sia stancato di fare politica attiva e che mediti di lasciare il testimone a politici democristiani, qualora la Dc dovesse vincere nuovamente le elezioni, più giovani e con più energie.
Effettivamente c’è da dire che la mancanza di Pasquale Valentini quale segretario di stato non è che si sentirà molto in quanto, al pari di Arzilli e di qualche altro responsabile di deleghe governative, la sua opera non si è attestata a livelli altissimi. Facciamo, sinceramente, fatica a ricordare qualcosa di memorabile che sia dipeso da scelte e dal lavoro effettuato dal Valentini.
Anche la firma della convenzione contro le doppie imposizioni con l’Italia non è assolutamente, e diciamo la verità, ed in nessun modo attribuibile all’opera di Valentini, il quale ha solo ereditato l’enorme lavoro profuso dalla precedente segreteria agli esteri.
Valentini non si candiderà! Pazienza, ce ne faremo una ragione ed il paese ringrazierà. Ora aspettiamo gli altri.
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