San Marino. Il dopo Direzione Psd. Intervista a Iro Belluzzi: “Ora definire la coalizione”

Iro-Belluzzi-ok-768x432Ieri sera in Direzione del Psd è passata la linea tracciata dal Segretario al lavoro Iro Belluzzi che dunque vince la sua “battaglia” e dei sui compagni all’interno del partito, “sconfiggendo” in questo modo il Segretario politico, Marina Lazzarini, e portando al tavolo delle alleanze la Democrazia Cristiana.

Segretario, ci riassume la nottata?
“Dopo un ampio dibattito è emerso come la proposta di SSD ( Sinistra socialista democratica) che voleva le larghe intese con tutte le forze politiche, non ha trovato il riscontro che si aspettava una volta arrivati al dunque. A ciò è necessario aggiungere la linea di Sinistra Unita che attraverso un proprio comunicato e a nostra insaputa ha chiuso la porta al confronto con la Dc. Il nostro obiettivo invece è quello di aprire il dialogo alle forze più rappresentative, dunque è abbastanza logico che si dovessero condividere i contenuti della proposta politica con la Democrazia Cristiana , che peraltro è ancora nostro alleato di governo. Le problematiche che oggi ci troviamo a dovere affrontare devono trovare una soluzione concreta e tempistiche certe. Mi pare invece che sino ad oggi qualcuno abbia voluto mettere in luce solamente le criticità. Al contrario noi crediamo che non si possa essere distruttivi, ma propositivi con una idea ben precisa di sviluppo per San Marino”.

Che cosa intende per idea di sviluppo?
“Intendo che il nostro primo obiettivo deve essere quello del rilancio della Repubblica di San Marino. Mi pare si stia abusando della parola ‘emergenza’, si continuano a lanciare allarmi che gettano nel panico la gente, senza indicare invece le soluzioni. Non sento parlare di rilancio dell’economia per poter continuare a sostenere i costi del welfare o dell’istruzione ad esempio, solo per citare due settori sui quali si dovrebbe concretizzare l’offerta politica. Così come non viene fatto cenno alla nuova collocazione di San Marino nel panorama internazionale. Mi piacerebbe che si smettesse di mettere le bandierine, basta anche con i personalismi che hanno caratterizzato partiti e movimenti. Guardi, in questi anni ho conosciuto tanti imprenditori e numerose iniziative valide, le quali si sarebbero potute realizzare con reciproco beneficio se fossimo stati più accoglienti. Oggi sento dire a qualcuno che sono rimaste le macerie del Paese. Io dico invece che viviamo in un paese che ha ancora grandi potenzialità,  per collocazione geografica e la facilità con la quale potenzialmente si potrebbe intervenire a livello normativo per rendere tutto maggiormente veloce ed efficiente. Ma tali decisioni sono state spesso bloccate dalla mancanza di risolutezza, dalla chiusura di alcuni personaggi, dalle ideologie, dalla bandierine di cui sopra e dai veti incrociati. Io ho una visione molto positiva del Paese e delle prospettive future: credo che potremo finalmente dare vita ad una coalizione realmente coesa e unita sulle cose da fare e le priorità da risolvere”.

Torniamo alla Direzione del suo partito. Quale volontà politica è emersa?
“Sono state messe al voto due proposte. Quella che ha colto la maggioranza, ovvero quella per la quale mi sono speso, richiede un confronto serrato con la Democrazia Cristiana proprio in funzione del fatto che, come le dicevo poco fa, non si può prescindere dalle forze più rappresentative del Paese. Non soltanto in termini politici, ma di collegamento con le associazioni sindacali, sociali, imprenditoriali. Ci sono criticità come la riforma delle pensioni e quella del lavoro che non possono più aspettare. Serve coesione e convinzione da parte degli attori principali della Repubblica. Non è consociativismo, ma consapevolezza del momento che stiamo affrontando e che andremo ad affrontare, è la volontà di rilanciare la coesione sociale ”.

Qual è il prossimo passaggio?
“L’elemento essenziale è arrivare quanto prima alla definizione della coalizione che si presenterà alle urne anche in vista dei prossimi passaggi istituzionali. Ci sono appuntamenti vitali per il nostro Paese quali quello con il Fondo Monetario Internazionale al quale dovremo presentarci con un gruppo capace di garantire i percorsi già intrapresi dalla Repubblica. E’ importante che questa crisi non incida sulle imprese e sugli investitori. La non chiarezza infatti potrebbe rallentare un percorso che al netto degli uccelli del malaugurio stava dando, numeri alla mano, timidi positivi segnali, anche in termini di occupazione. Non scordiamoci che abbiamo importanti investitori che si sono affacciati in Repubblica e molto altri ci stanno pensando: rischiamo di perderli e non ce lo possiamo permettere”.

Che ne pensa di tutto questo parlare di crac, di sistema al collasso e compagnia cantante?
“Penso che fra le priorità vi sia certamente la stabilizzazione del settore bancario e finanziario. Si è parlato già troppo di numeri, Npl e quant’altro, spesso a sproposito e senza avere una conoscenza reale dei numeri, né di quello che succede a livello tecnico all’interno di un istituto bancario. Ciò che si legge  anche sulla stampa italiana non risponde alla realtà di ciò che avviene nel settore e nel nostro sistema. Anzi, mi permetta di dire che internamente c’è chi fomenta un certo clima sparando cifre in maniera del tutto irresponsabile. Come le ho già detto invece, sarebbe auspicabile un clima costruttivo: non ha senso utilizzare gli Npl come clava elettorale. Così si fa solo perdere credibilità al sistema, quando invece parliamo di un settore dove la cautela è essenziale, nell’interesse degli stessi sammarinesi”.

Crede che il Segretario politico del suo partito dopo avere perso la battaglia interna dovrebbe rassegnare le dimissioni? (Nel momento in cui intervistavamo il Segretario Belluzzi, la SmTv dava notizia delle dimissioni della Lazzarini, ndr).
“Ho appena appreso che il Segretario Marina Lazzarini ha rassegnato le dimissioni. Con grande coerenza, poiché ha sempre dichiarato la sua adesione ad una sola linea politica. Detto questo mi auguro che chi oggi è minoranza continui a lavorare per l’unità del partito. Al di là di ogni progetto dobbiamo tutelare l’unità del partito”.

Ieri Antonella Mularoni dalle pagine di Tribuna vi ha sferzato, affermando che per colpa vostra – sua e degli altri congressisti – non si facevano le cose. E’ così?
“A tale accusa non si dovrebbe neppure rispondere, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Mi chiedo invece che cosa ha portato per San Marino la crisi di governo causata da una azione irresponsabile di Ap. In questi anni di cose ne sono state fatte tantissime, anche se spesso e volentieri fa più rumore quanto ancora non si è riuscito a portare a casa. Per quanto riguarda la mia segreteria penso alla riforma del mercato del lavoro ad esempio, chiesta a gran voce da tutte le parti in causa, già pronta per l’Aula e che da mesi si stavano svolgendo i confronti con i  partiti e le parti sociali. Altrettanto, la riforma dei servizi ispettivi del lavoro, già passata dalla prima lettura, è ferma da mesi in commissione consiliare. La crisi ci ha fatto perdere tempo prezioso e risorse economiche. Tale rammarico credo lo abbiano anche gli altri colleghi di governo. Ma non voglio guardare al passato, né perdere tempo con le polemiche. Meglio pensare al presente e al futuro”.

La Triibuna.sm

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