San Marino. “Il Fatca, per molti, e? costato 5 mila euro”. Lettera aperta del presidente della Fratellanza America – San Marino sul problema delle doppie imposizioni.

bandiera americana+aquila“Importante l’impatto finanziario di denaro in uscita in una fase di scarsa liquidita? per il nostro Paese”.

Aseguito di numerose situazioni di disagio segnalate dai nostri soci, che si sono verificate a causa dell’adempimento agli obblighi tributari verso gli Stati Uniti, di cui sono destinatari tutti i cittadini americani residenti a San Marino, desidero rendere noto pubblicamente alcune mie considerazioni in merito alla vicenda.

L’Associazione sammarinese “Fratellanza San Marino America” gia? da molti anni aveva fatto emergere la questione con i propri soci ed anche a livello politico, con numerosi incontri istituzionali sia sammarinesi che con il Consolato americano. Risale, datata 18 Otto- bre 2011, la prima missiva indirizzata al Segretario Esteri dell’epoca Antonella Mularoni con la quale si segnalava la necessita? di procedere alla sottoscrizione di un Accordo contro le doppie imposizioni con gli Usa per tutelare i “doppi cittadini”, in quanto la normativa tributaria americana prevedeva l’applicazione dell’imposta a tutti i redditi dei cittadini anche se prodotti all’estero. In sostanza si chiedeva di tenere in considerazione la situazione particolare di uno Stato dove oltre il 10% dei suoi residenti sono anche cittadini statunitensi. Non si chiedeva altro che quanto si sta gia? facendo da anni con tanti altri Stati. (…)

A seguito di numerosi sollecitazioni e per venire incontro alle esigenze emerse, il club “San Marino-America” ha individuato e messo a conoscenza degli interessati i nominativi di alcuni professionisti del settore in grado di regolarizzare la propria posizione fiscale e di rientrare nella legalita?. (…)

La nostra Associazione ha promosso anche un’istanza d’Arengo per investire della questione l’intero Consiglio G. G.

La nostra petizione e? stata regolarmente portata in Aula ed approvata, ma al di la? delle buone intenzioni, purtroppo ancora una volta abbiamo dovuto constatare una scarsa considerazione per una parte di sammarinesi che, ricordiamo, ha certamente contribuito negli anni passati a risollevare l’economia del Paese.

Probabilmente non si e? tenuto poi conto dell’impatto finanziario in un periodo in cui ogni giorno si parla di mancanza di liquidita? nei nostri istituti bancari. Mi chiedo se si e? mai fatto uno studio approfon- dito di quante centinaia di migliaia di euro usciranno da San Marino per pagare le imposte verso il fisco americano.

Ci sono infatti gia? stati segnalati decine di casi di nostri pensionati che hanno dovuto pagare singo- larmente anche 5 mila euro per l’adempimento all’ordinamento tributario statunitense.

La cosiddetta “Streamlined Pro-

cedure” o Procedura Semplificata di dichiarazione fiscale per con- tribuenti americani non residenti non doveva prevedere penalita?

e nonostante cio? sono giunte nel nostro ufficio segnalazioni di alcuni singoli cittadini americani residenti a San Marino a cui l’Irs (l’Autorita? fiscale americana) ha inviato comunicazioni in cui non accetta

la Procedura semplificata di regolarizzazione fiscale per i cittadini Usa residenti all’estero e chiede al singolo contribuente ulteriori penalita? ed interessi da versare all’Ufficio fiscale americano.

Ci troviamo di fronte a situazioni veramente imbarazzanti: il singolo cittadino americano residente a San Marino che regolarizza la propria posizione fiscale verso gli Usa, gia? penalizzato per la mancanza di un Accordo sulle doppie imposizioni, si trova costretto a pagare oltre le imposizioni gia? versate all’Ufficio Tributario di San Marino, le imposizioni all’Autorita? fiscale americana e adesso deve pure pagare ulteriori sanzioni perche? non viene accettata la procedura semplificata.

Non dimentichiamo anche la spiacevole situazione di molti contribuenti americani residenti in Repubblica obbligati a sottostare ad un prelievo per la “Social Security”.

Anche in questo caso siamo a conoscenza di singoli contribuenti che hanno versato alla previdenza sociale americana alcune migliaia di euro per regolarizzare la propria posizione contributiva senza, ricor- diamo ai politici, poter usufruire di tali servizi.

Chiediamo anche, in questo caso, come abbiamo ribadito nei numerosi incontri tenuti, possibilmente di provvedere al piu? presto a sottoscrivere tale Accordo con gli Stati Uniti.

Pure su questo aspetto, per fare una comparazione con la vicina Repubblica italiana, e? stato sottoscritto da molti anni l’Accordo in materia di “Social Security” tra l’Italia e gli Usa.

L’Accordo Fatca sottoscritto tra i rappresentanti del Governo di San Marino e l’Ambasciatore Usa John Phillips e? stato un atto certamente necessario alla luce del percorso avviato da alcuni anni da San Mari- no per una maggiore trasparenza e legalita?.

Questo Accordo, tuttavia, e? bene ribadirlo, non va a toccare in alcun modo gli obblighi tributari gia? in essere verso gli Stati Uniti.

L’intento che mi sono posto con questa lettera aperta e? stato quello di evidenziare ancora una volta l’impegno e lo sforzo che tutti i componenti del Consiglio Direttivo, che si sono succeduti in questi anni, hanno dedicato a favore dei doppi cittadini.

Si e? sempre cercato di sensibilizzare e sollecitare la parte politica e istituzionale che ha il compito di risolvere tali questioni a sottoscrivere Accordi equi che oramai vengono stabiliti e ratificati con numerosi Paesi.

Auspico ora che le competenti Segreterie di Stato possono adoperarsi con ancora maggior sollecitudine a trarre opportune riflessioni su quanto sta accadendo a San Marino al fine di adoperarsi per dare positive risposte ad istanze che investono una parte molto consistente del Paese e che attendono da anni Accordi specifici come quello sulle doppie imposizioni e quello sulla “Social Security”.

GIAN QUINTO BIANCHI