Due amiche in passeggiata sentono il miagolio straziante di un micio che chiede aiuto.
Il miagolio straziante di un gattino di qualche mese intrappolato sopra un tetto e l’incoscienza eroica di un’attivista dell’Apas che si arrampica di notte per oltre dieci metri.
In solitaria.
La storia inizia con una passeggiata in Città: due ragazze al tramonto fanno quattro passi per riossigenarsi dopo una giornata di lavoro e sotto un caseggiato odono l’insistente miagolio di un micino rimasto bloccato sul tetto. “Era straziante -racconta Serena- io non mi faccio commuovere da queste cose ma mi si è stretto il cuore” e Cinzia aggiunge: “Abbiamo allertato Apas e Polizia civile per poterlo riportare a terra -spiega- ma il piccolo felino era troppo in alto e non era possibile raggiungerlo con i mezzi che hanno a disposizione”.
In effetti il gattino si era arrampicato oltre il terzo piano, salendo da un albero adiacente al tetto. Quasi dieci metri di altezza.
“Siamo state prese anche a male parole dai condomini -continua Cinzia- alcuni residenti della palazzina sono uscito intimandoci di farci gli affari nostri e di girare al largo”. A questo punto, scoraggiate, se ne vanno. Ma non senza tentare il jolly. E il jolly si chiama Lisa. “Le ragazze sono passate a prendere un succo di frutta dopo la passeggiata raccontandomi quello che avevano visto -racconta- io sono un’attivista animalista e la storia mi ha colpita. Al cuore”.
Il problema è che Lisa, dal bar, avrebbe staccato dopo mezzanotte e probabilmente la cosa a quell’ora si sarebbe risolta.
“Ho finito la serata al lavoro e mi sono diretta verso casa -prosegue- ma appena arrivata in auto mi è venuto in mente il micio e sono andata a vedere come si era risolta la situazione”.
Apriti cielo.
“Sono arrivata sotto la palazzina all’una di notte e il gattino era ancora sul tetto che ormai rantolava -chiosa Lisa- per salire aveva usato un albero e non era più riuscito a scendere”.
A questo punto l’eroismo (con un pizzico di incoscienza).
“Mi sono arrampicata sullo stesso albero fino in cima -conclude- l’ho recuperato e riportato a terra. Era una palletta di pe-lo arruffata e spaventatissima. Credo che ci penserà prima di risalire a quell’altezza”.
Gatto avvisato, mezzo salvato.
La Tribuna