Il Generale Gentili indica la Luna… Ma tutto il Titano guarda il suo dito!
Puntuale come un orologio svizzero, all’indomani della diffusione a mezzo stampa di pesanti prese di posizione del Generale Alessandro Gentili, Comandante “supremo” della Gendarmeria di San Marino, è arrivata la presa di posizione da parte della politica del Titano. Del resto, di fronte a simili atti la politica non può far finta di nulla. Bene, perchè il bilanciamento dei poteri è la base -come noto e come come scritto più volte- di ogni sistema democratico.
Così, ieri, Alleanza Popolare ha diramato una nota dai contenuti netti e intravisabili: se Gentili non può smentire quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Podeschi e della Baruca, “il Gruppo Consiliare di Alleanza Popolare si aspetta che il Generale Gentili si dimetta quanto prima e chieda scusa a tutti quanti”.
Non me ne voglia il Generale, la cui autorevolezza e competenza è comprovata, oltre che dalla doppia laurea e dagli importati incarichi rivestiti nella vicina Italia in seno all’Arma dei Carabinieri, da un curriculum d’eccezione *, ma Ap ha ragione: un comandante in capo della più importante forza di polizia che non crede nelle istituzioni con cui deve collaborare nella tutela della legge, del Diritto e della Democrazia, non può far altro che rimettere l’incarico. O smentire così dure considerazioni…
Infatti, nell’ordinanza emessa dal Tribunale si legge… O, meglio, visto che materialmente non ho potuto leggere l’ordinanza, in stralci della medesima pubblicati sul profilo Facebook dell’ex Capitano Reggente Alessandro Rossi, in un virgolettato attribuito al Generale Gentili, si legge: “Sono dei pirati, dei gangster (…) le cose non stanno così… qui non si sta facendo una cosa nell’interesse della Repubblica, (…) qui c’è una lotta spudorata tra segreterie di Stato, tra componenti del Tribunale, tra ex del tribunale e nemici del tribunale… è una cosa sconvolgente, con la Polizia Civile che insieme all’ispettore Francioni vuole diventare il corpo che fa la crociata contro il riciclaggio eccetera… (…) perchè non servirà a niente… è solo una cosa per far vedere… visto cosa succede in tribunale… quindi è una farsa (…) il nucleo antifrode che è diventato adesso la testa d’ariete del tribunale… il gruppo interforze… fino a pochi mesi fa erano dispersi non si sapeva cosa facevano, adesso abbiamo visto che assaltano il carcere, rapiscono il brigadiere e dal carcere lo portano in tribunale. (…) qui è pericolosissimo muoversi… questo Paese (San Marino – ndr) è una trappola esplosiva”.
Parole che non possono passare inosservate e hanno suscitato la doverosa presa di posizione di un partito politico. Attendiamo la altrettanto doverosa presa di posizione di tutti gli altri partiti politici e, perchè no, del governo.
Ma Ap, seppure sia stata la più lesta, ha dimenticato di notare un piccolo particolare che, invece, a me -forse osservatore più disinteressato- ha colpito subito: nell’ordinanza del Tribunale sammarinese le dichiarazioni del Generale Gentili sono riportate fra virgolette, ovvero -deduco- trascritte testualmente. Difficile ricordare a memoria così tante frasi…
Ma allora, il Generale Gentili, il comandante in capo della Gendarmeria, massima autorità di polizia di sicurezza e di polizia giudiziaria, polizia amministrativa, competente per i pubblici spettacoli, le armi, gli stranieri ecc., era intercettato? Qualcuno ha registrato le sue parole? La deduzione che si può trarre sulla base degli elementi pubblicati è una sola: sì! Qualcuno ha intercettato o registrato le parole, il più o meno opportuno sfogo del comandante in capo della Gendarmeria sammarinese. E, lui o qualcun altro, ha utilizzato queste intercettazioni in un atto ufficiale del Tribunale. Quest’ultimo aspetto apre scenari inquietanti, più consoni a romanzi golpisti, di stampo sudamericano, che all’attualità della più antica repubblica del mondo.
Eppure nessuno ha colto questo basilare aspetto, quasi che tutti -politici, governanti, gente comune- preferiscano imitare lo struzzo che, notoriamente, è solito mettere la testa sotto la sabbia… Ma attenzione, in simili situazioni, il “culo” resta fuori, esposto e alla mercé del primo che passa!
Del resto, la Magistratura -sembra essere parere comune- è infallibile. E poco contano gli imbarazzanti errori fatti negli atti di questa cosiddetta “Titanopoli” come, per citarne uno, le irreali 273 unità immobiliari di proprietà della Sig.ra Mirella Frisoni, o il crollo dell’accusa nella prima udienza del processo del vice Brigadiere Mirko Mazzocchi (a cui si presume si riferisse il Generale Gentile con le parole “rapiscono un brigadiere”) che ha indotto il Procuratore del Fisco a pensare al rinvio in istruttoria del fascicolo, forse rendendosi conto che la ritrattazione del testimone chiave, nonché le scarse certezze delle altre testimonianze sfilate, avrebbero portato alla scontata assoluzione dell’imputato, la cui esecuzione pubblica, però, era già stata celebrata: giustiziato a suon di colpi sferrati da alcuni organi di informazione!
Poco importa tutto ciò: l’infallibilità della Magistratura -che non può mai essere infallibile a priori, in realtà- nessuno se la sente di metterla in discussione.
Nessuno, quindi, oggi, si chiede se nelle parole del Generale Gentili possa esserci un fondo di verità. La Magistratura, del resto, è infallibile… O no?
Così, tutti concentrati sulla pagliuzza e nessuno che riesce -o vuole- a notare la trave!
Perchè un autorevole Generale dovrebbe affermare che a San Marino “non si sta facendo una cosa nell’interesse della Repubblica”, che “c’è una lotta spudorata tra segreterie di Stato, tra componenti del Tribunale, tra ex del tribunale e nemici del tribunale”? Perchè dovrebbe affermare che sul Titano “è pericolosissimo muoversi”, che “questo Paese è una trappola esplosiva”?
Demenza senile a 63 anni? Improbabile… E allora, perchè? Forse c’è davvero qualche cosa che non va? Forse davvero il momento è conseguenza di “una lotta spudorata” fra poteri dello Stato che, in una qualunque democrazia, dovrebbero essere equilibrati?
Non ritengo sia reato chiederselo… Nè ritengo sia reato, per la politica -potere terzo- pretendere, esigere chiarezza su questa inquietante vicenda che vede il Tribunale utilizzare una “intercettazione” del comandante in capo dei Carabinieri sammarinesi, diffondendone i contenuti senza fornire altro ulteriore dettaglio sulle metodologie e le autorizzazioni di acquisizione della medesima. Pretenderlo secondo me è un dovere!
Perchè ora come non mai tutti hanno il diritto di conoscere ogni aspetto, ogni dettaglio sulla “intercettazione” del Comandante in capo della Gendarmeria oggi a disposizione della Magistratura, così da non finire per credere -erroneamente- di essere, in fondo, i protagonisti di un romanzo golpista sudamericano!
Dunque, l’ordinanza -nel passaggio del virgolettato del Generale Gentili- sembra metaforicamente un dito che indica la Luna… Ma Ap e il Titano tutto si sono messi a fissare il dito!
Enrico Lazzari
* – Generale Alessandro GENTILI (Sant’Elpidio a Mare, 1953), già Colonnello dei Carabinieri, Comandante dei Carabinieri Antifalsificazione Monetaria. Reparto Specializzato dell’Arma dei Carabinieri fondato nel 1992, primo
nel suo genere in Europa. Oggi, esso – oltre ad operare a livello nazionale – svolge un ruolo importante anche a livello internazionale, curando la formazione per la tutela dell’Euro in favore di polizie estere attraverso il programma comunitario PERICLES e partecipa a pieno titolo a tutti i gruppi di lavoro in seno all’OLAF (Unità di protezione dell’Euro) ed all’EUROPOL (Unità Forgery of Money).
Ha frequentato il 155^ Corso dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma dei Carabinieri (1973-1977), il 2^ Corso di istituto per Capitani (1987-1988) e la 55^ Sessione dell’Istituto Alti Studi della Difesa (2003-2004).
Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Parma, in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna presso l’Università di Roma Tor Vergata ed il Master in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino.
Ha prestato servizio in tutte le organizzazione dell’Arma. In particolare, da Ufficiale Superiore, è stato anche Redattore Capo della Rassegna dell’Arma dei Carabinieri (trimestrale di dottrina e giurisprudenza edito dalla Scuola Ufficiali Carabinieri), Capo Ufficio presso il Comando Generale, Comandante Provinciale, Comandante di Battaglione (mobile), Comandante di Reggimento Allievi Marescialli, Capo di Stato Maggiore di Comando Interregionale a Napoli e a Roma.
E’ insignito delle seguenti onorificenze: Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, Commendatore con Spade dell’Ordine al Merito Melitense, avaliere dell’Ordine Equestre Pontificio di San Gregorio Magno, Cavaliere al merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Medaglia di bronzo al merito della Croce Rossa Italiana, Distintivo d’onore per feriti in servizio.
E’ autore di numerose pubblicazioni, tra cui “Prolegomeni sull’etica nell’Arma dei Carabinieri”, “Etica, cerimoniale e galateo per il Corpo della Guardia di Finanza”, “Il Codice di disciplina militare”, “La ricerca dei catturandi”, “La disciplina giuridica delle onorificenze cavalleresche”, “Nobiltà e diritto nobiliare oggi in Italia”, “Cenni di diritto umanitario per il nuovo peace-keeping”, “Rapporti fra Stato e Chiesa nel diritto pubblico”, “La codificazione preunitaria”, “Le costituzioni risorgimentali”, “Alcune note sull’organizzazione diplomatica e consolare”, “Il limite dell’ordine pubblico nella libera circolazione dei lavoratori comunitari”, “Centrali termonucleari: tutela dell’ambiente e della salute”, “Quale ordinamento giuridico per l’Unione Politica Europea?”, “Difendere l’Europa sarà un compito degli europei?”.