Oggi il Consiglio Grande e Generale ha provveduto a nominare il generale Umberto Rapetto in qualità di vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Nomina indicata dalla Dc. L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali è un organo collegiale composto dal Collegio e dall’Ufficio. Il Collegio è costituito da tre membri nominati dal Consiglio Grande e Generale, che presentino i requisiti di cui all’articolo 53 della Legge n.171/2018. Il Consiglio Grande e Generale al momento della nomina del Collegio individua il Presidente e il Vicepresidente.
I componenti durano in carica quattro anni e sono rinnovabili per una sola volta; il loro mandato cessa alla scadenza del termine o in caso di dimissioni volontarie o di provvedimento d’ufficio.
Un membro è rimosso solo in caso di colpa grave o se non soddisfa più le condizioni richieste per l’esercizio delle sue funzioni stabilite dagli articoli 53 e 54 della Legge n.171/2018. I componenti dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali devono essere scelti tra esperti di comprovata esperienza e competenza in materia di protezione dei dati personali, con particolare riferimento alle discipline giuridiche e dell’informatica. L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali è attualmente così composta: Nicola Fabiano (Presidente), Umberto Rapetto (vicepresidente), Patrizia Gigante (membro). Il neoeletto vicepresidente vanta un curriculum denso di peso specifico: generale italiano della Guardia di Finanza e già comandante del Nucleo Speciale Frodi Telematiche. La sua nomina ha generato qualche incomprensione in casa Dc, il consigliere Francesco Mussoni si sarebbe anche dimesso dal direttivo, non tanto per il profilo della figura nominata all’interno dell’Autorità Garante quanto perché non ci sarebbe stata una preventiva condivisione. Resta il fatto che le opposizioni hanno optato in questo caso su un nome completamente sopra le parti, uno dei maggiori esperti informatici a livello globale, capace peraltro in un momento in cui ce n’è davvero bisogno, di dare una bella immagine della Repubblica fuori dei nostri confini. Quel che è certo infatti è che questa nomina non passerà inosservata da parte dell’Italia e non solo. L’organismo dunque oltre che piena operatività, acquista anche parecchia autorevolezza.
