A un anno dalla morte del tenente colonnello Omar Pace il giallo appare tutt’altro che risolto, anzi. La chiave potrebbe essere San Marino, ma secondo quanto filtra dal Movimento 5 Stelle, non vi sarebbe la volontà di andare a fondo alla faccenda. Così il senatore Giarrusso qualche giorno fa a Tribuna: “Ho appreso che il collaboratore Omar Pace avrebbe confermato in procura di avere visto l’operatrice della Dia nell’aula dell’università di San Marino. A questo punto proporremo una nuova interrogazione parlamentare al fine di comprendere alla luce di questo elemento, per quale motivo la procura di Roma non abbia ancora convocato l’operatrice della Dia per chiedere conto di questa vicenda. Si conferma insomma tutta la gravità dei fatti raccontati nella nostra interrogazione, compresa la lesione della sovranità sammarinese. Ora mi aspetto che il governo di San Marino reagisca com’è doveroso chiedendo le spiegazioni del caso”. Tutto invece ancora tace. A proposito delle circostanze del suicidio di Omar Pace, ricordiamo brevemente come due giorni prima di essere sentito come teste dai giudici reggini, il colonnello si fosse tolto la vita. La moglie non ha mai creduto a questa tesi e attraverso i suoi legali sta collaborando con la procura affinché questo caso non venga archiviato ma si proceda per induzione al suicidio. Una incongruenza su tutte: lui era destro mentre risulta essersi sparato con la sinistra. La famiglia di Pace per voce del legale Pablo de Luca che la rappresenta dice: “Attendo dalla procura anche risposte in merito alla richiesta di riesumazione della salma e del dissequestro del tablet e della pennetta”. De Luca ha poi presentato istanza per recuperare alcune analisi cliniche fatte da Pace poco prima della morte, “per escludere eventuali archiviazioni giustificate con un suicidio per motivi personali”. La vedova del colonnello infatti ha sempre escluso che il marito si sia suicidato. Il suo avvocato chiede quindi indagini a 360 gradi “come previsto dalla legge per ricercare la verità”. Resta da comprendere perché il colonnello sarebbe stato pedinato da ‘colleghi’ della Dia, da lui personalmente riconosciuti, durante una lezione tenuta presso l’Università di San Marino. La Tribuna Sammarinese
