L’aria che tira è davvero brutta, lo è a tal punto che il Sole24Ore ha aperto sabato l’edizione di Plus con un articolo a firma Stefano Elli dando spazio alla notizia che San Marino versa in situazione di prostrazione finanziaria. E’ la vicenda Cis a far guadagnare tale visibilità a San Marino. Nell’articolo si parla del grave stato di salute del sistema anche in considerazione dei danni compiuti per esempio su Asset. “Ora Asset Banca e le sue attività e passività sono state rilevate dalla Cassa di risparmio di San Marino dopo un ulteriore e definitivo ko, un commissariamento (contraddetto per due volte dal tribunale amministrativo di San Marino e per due volte reiterato) deciso da Banca Centrale di San Mario sotto la guida di Wafik Grais e Lorenzo Savorelli ex direttore generale. Risultato: tutto da rifare. Solo che la banca non c’è più. Facile prevedere cause risarcitorie milionarie”. Ma mentre il Tribunale ha di recente dato ragione ad Asset con due sentenze che ne rendono oggettivamente difficile l’appello, quello stesso Tribunale è al lavoro per scoperchiare il calderone Cis “La magistratura locale – scrive Stefano Elli – ha aperto un’inchiesta su una misteriosa operazione di cessione di obbligazioni che vede al centro proprio Savorelli e che vede entrare in scena Banca Cis come entità che ha ceduto alla stessa Banca Centrale un pacchetto di una quarantina di milioni di bond. Tutto ciò (lo si desume dai risultati delle indagini) per alleviare sino a cancellarla l’esposizione di società e persone fisiche collegate a Francesco Confuorti, presidente di Advantage Finance, scoperte con il Cis per una quarantina di milioni. Ed è proprio la figura di Confuorti a emergere dalle carte come quella di un autentico dominus in grado di decidere, muovere e manovrare a suo piacimento uomini denaro e titoli. Con un curioso primato: essere citato nell’ordinanza del pm di San Marino per ben 71 volte in 41 pagine. Un record assoluto per un non indagato. Ma le ragioni dell’altra inchiesta aperta su Banca Cis (sempre condotta dal commissario della legge Luca Morsiani) che ha portato all’arresto dell’ad e dg di Banca Cis, Daniele Guidi, al commissariamento della banca, al blocco dei pagamenti e all’insediamento di Sido Bonfatti come commissario, sembrano essere scollegate, sarebbero da ricercare invece nel recente tentativo di acquisizione di Banca Cis da parte dell’imprenditore saudita Mohamed Ali Ismail Turki. Esito infausto per una banca storica del sistema, capitale riconducibile all’imprenditore locale Marino Grandoni (…). Ispezionata da Bcsm (prima dell’arrivo di Grais e Savorelli). Dell’ispezione non si seppe più nulla. Dell’ispettore sì. Diede le dimissioni”. Come si vede l’immagine che si percepisce da fuori è quella di un sistema che versa in condizioni drammatiche. Per chi poi guardi da dentro ‘aiutato’ dalla vicinanza il quadro è se possibile ancora più inquietante. Non è infatti affatto scollegata l’inchiesta sulla cosiddetta operazione titoli da quella più recente su Banca Cis. Il nome di Confuorti, sebbene non figuri 71 volte, è ancora ben presente nelle carte giudiziarie che questa volta sembrerebbero chiudere il cerchio.
Repubblica Sm