San Marino. Il gioco di squadra che non si vede in questo governo … di Barbara Tabarrini

La professione mi porta a percepire, per quanto possibile, alcuni dettagli più o meno nascosti, che in realtà dettagli non sono.
Una deformazione che ancora non c’è visto i pochi anni che sono sulla scrivania di una redazione giornalistica, sempre in attesa di riprendere la deformazione vera, quella bancaria.
Inizio però a rendermi conto e fare alcuni accostamenti, a leggere fra le righe le coerenze di largo respiro, con le necessarie quadrature. Lo spunto è la conferenza stampa del Congresso di Stato dell’altro giorno. Uno dei tanti allarmi che ho spesso lanciato, compresi gli ultimi articoli, è la mancanza di fare squadra da parte di questo governo.
Un congresso, dieci segreterie, dieci Congressi di Stato.
Le stesse conferenze stampa sono all’insegna dei lavori delle segreterie di chi è presente.
Se ci fate caso la durata media di una conferenza, domande comprese, si attesta sui 25 o 30 minuti con punte di 35 se le domande sono dei poemi, come volte accade di cui solo nei pochi minuti finali vengono rappresentati i lavori consiliari comuni.
Nell’ultimo appuntamento con i giornalisti c’è stata una grande novità.
Hanno fatto squadra Il Segretario Belluzzi ed il segretario Canti sul tema Cultura, Territorio e ricadute sul Turismo. Due fanno squadra: senza polemica è un esempio di buona organizzazione.
Se andassero a braccetto in coppia i congressisti sarebbero solo cinque. Non male. Pensate solo se ci fosse stato anche il Segretario Pedini Amati, visto che si parlava di Turismo, saremmo a tre congressi e un po’. Si, perché non c’è quasi nessuna condivisione dei
problemi comuni per poi generare dibattiti, tutti presi a difendere le proprie deleghe.
Guai a intervenire minimamente sulle deleghe altrui. Peccato! Ne ho parlato con ‘Stefanino’ così chiamato dagli amici di infanzia di
‘tanti chili fa’ e mi ha raccontato una storiella, credo vera ‘Barbara quello che mi dici mi ricorda la Sarila Basket Rimini del campionato 1979/80. Giocava in A2, la serie B del calcio. Quell’anno Il basket Rimini fece uno squadrone per poter risalire in A1.
Giocatori fortissimi come Vecchiato, Zampolini, Francescatto, Howard, Bird alcuni di loro giocatori della Nazionale italiana di Pallacanestro.
Ebbene avrebbero dovuto non vincere il campionato. Di più! Stravincerlo.
Arrivarono decimi in classifica su quattordici squadre, se non ricordo male. E sai perché? Non sono riusciti a fare squadra eppure erano tutti campioni..
Barbara Tabarrini