San Marino. Il giorno del funerale gli scrivono di sgomberare la casa

E’ un fatto che i tempi dello Stato siano biblici. Tutti sanno del resto che non si fa nulla dall’oggi al domani. La notizia è che ci sono delle eccezioni. Una di queste riguarda una casa popolare di Montegiardino, l’abitazione di una famiglia che è stata colpita dalla peggiore delle disgrazie. Nel giro di pochi giorni è accaduto l’inimmaginabile. Prima c’è stato il decesso per malattia della moglie alla quale ha fatto seguito, ad appena tre giorni di distanza, la morte anche del marito che probabilmente non riuscendo a sopportare il distacco, avrebbe deciso di farla finita. Proprio il giorno del funerale del papà i tre figli si sono visti recapitare la lettera con la richiesta di liberare l’appartamento dove abitavano i genitori nel giro di pochissimi giorni e di riconsegnarlo pulito e imbiancato. Evidentemente si ha ancora qualcosa da perdere quando si è perduto tutto. I genitori dei tre ragazzi non avrebbero infatti riscattato l’appartamento e non risiedendo i figli a quell’indirizzo, lo Stato ha legittimamente chiesto indietro l’abitazione. Colpisce tuttavia la velocità con cui la macchina dello Stato si è mossa, ne abbiamo parlato allora con il Capitano di Castello, Giacomo Rinaldi. “I ragazzi si sono rivolti anche a me, stiamo cercando una soluzione. Gli era stato chiesto di liberare l’appartamento in gran fretta, so che hanno domandato aiuto a varie persone cerando anche degli spazi liberi dove poter sistemare tutte le cose di una casa non piccola. Stanno vivendo due lutti assieme, una cosa che umanamente sembra quasi impossibile da sopportare. E’ assurdo che così all’improvviso gli sia piovuta addosso questa altra tegola. Un conto è la legge che va sicuramente rispettata, così come comprendo ci possano essere delle graduatorie e persone che vorrebbero entrare nell’appartamento ma non credo siano in mezzo ad una strada e sarebbe stato opportuno dare almeno il tempo utile a superare questo momento così drammatico per poi consentire ai ragazzi di organizzarsi al meglio. Non capisco come abbia fatto lo Stato a spedire la lettera con tanta solerzia, spero non ci sia stato chi abbia chiesto di andare avanti in questo senso. Non voglio pensare ad una tale bassezza”. In tanti hanno a cuore la sorte di questa famiglia colpita dalla più terribile delle disgrazie. Ci sono così persone che si sono interessate parlandone direttamente alla Reggenza che nel giro di qualche giorno riceverà uno dei figli. Il ragazzo, residente in un’altra abitazione che fa sempre capo all’edilizia popolare avrebbe infatti chiesto di poter subentrare nel contratto dei genitori per rimanere in quella che è la loro casa storica. La speranza è che possa riuscirci e che lo Stato mostri, almeno questa volta, il suo lato umano. Sarebbe bello se non fossero sempre e soltanto i deboli a dover soccombere, se per una volta umanità e sentimenti prevalessero.

Repubblica Sm