(DIRE) San Marino, 17 mag. – Il polo della moda sarà una grande opportunità e non solo perSan Marino. Non sono passate inosservate oggi, a Palazzo Pubblico, sul tavolo del congresso di Stato, le parole del primo cittadino di Rimini su “The Market”.
Infatti, sul centro commerciale del gruppo Borletti la cui realizzazione, con il referendum di domenica, ha avuto il via libera definitivo, Andrea Gnassi ha ribadito sulla stampa locale le proprie perplessità, ribadendo che i vicini di casa possano dire la loro in materia, in particolare rispetto gli effetti su viabilità e commercio locale. Nel corso dell’incontro di oggi con la stampa, conclusi i lavori dell’esecutivo, i segretari di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni, per la Sanità, Francesco Mussoni e per il Turismo, Teodoro Lonfernini, cercano di mandare segnali distensivi. “Abbiamo tutta l”intenzione di lavorare in sinergia con i territori limitrofi- assicura infatti Mularoni- il polo sarà una grande opportunità per tutto il circondario”. Mussoni reputa leciti i dubbi dell’amministratore. “Leggo il uso intervento- spiega- come volontà di chiedere un incontro per potenziare viabilità e infrastrutture”.
Ma “per la zona industriale e commerciale vicino ai confini, attualmente depressa- aggiunge- si avrà indubbiamente grande beneficio”. Rispetto la viabilità sulla Consolare, la via di collegamento principale tra Rimini e San Marino, Mularoni spiega poi che c”è un tavolo aperto con Regione Emilia Romagna, Anas e Comune di Rimini: “Si sta già lavorando sulla realizzazione delle rotatorie- aggiunge- il problema della viabilità e” già sul tappeto”. Infine, Lonfernini traduce in cifre le potenzialità del progetto: “Stiamo parlando di 2 milioni di visitatori all”anno che richiederanno una capacita” di 2.200 camere potenziali in territorio- chiarisce- non tutti potranno soggiornare a San Marino, a grande beneficio delle strutture ricettive del litorale adriatico”. Lonfernini assicura quindi “collaborazione e sinergie”, ma “non accetteremo- puntualizza poi- forme di condizionamenti su potenziali investitori”. (Cri/Dire)