San Marino. Il governo riparte con nuovo slancio, ma c’è sempre la verifica dei fatti … di Alberto Forcellini

Il governo si presenta in conferenza stampa con una rappresentanza di tutte le sue anime per assicurare: problema risolto, si va avanti. La qual cosa fa tirare un sospiro di sollievo a coloro che sono davvero consapevoli di quanto sia necessario, oggi più che mai, lavorare uniti. È un po’ come se San Marino si trovasse nella stessa situazione della II Guerra Mondiale: un Paese devastato dalle politiche scellerate dell’ultimo ventennio e il bombardamento pandemico, che ha messo in crisi non solo il sistema sanitario ma anche il sistema economico. L’unica soluzione possibile è: abbandonare le schermaglie in punta di fioretto e le cene carbonare, per rimboccarsi le maniche e lavorare.

Purtroppo la natura umana ha i vizi di sempre e la politica, talvolta, li racchiude tutti. Il fatto che le dimissioni di Roberto Ciavatta siano avvenute sulla gestione della pandemia attraverso i decreti, è sintomatico delle manie personali di qualcuno, non solo delle possibili divergenze politiche all’interno di una maggioranza già di per sé abbastanza diversificata. Ciavatta non spiega neanche questa volta il contenuto della sua lettera dimissionaria, proprio per evitare le strumentalizzazioni e soprattutto il gossip, che pare essere il maggior divertimento di molte persone.

Sia lui, sia Beccari, sia Righi, sia Pedini puntano sul fatto che l’incidente sia stata un’occasione per chiarirsi sui contenuti, sui metodi e sugli obiettivi. La sintesi che ne è derivata proietta il governo verso gli importanti traguardi già fissati nel programma di legislatura.

Da notare che non deve essere stato facile per un uomo politico come Ciavatta dichiarare di voler lasciare la poltrona e deve essere stato ancora più difficile accettare di riprenderla in un momento storico in cui probabilmente nessuno ha tra i suoi desiderata una poltrona rovente come quella della sanità.

Da notare anche come Fabio Righi, esponente capo di Motus Liberi, sempre con sfumature divergenti rispetto alla maggioranza e in netto contrasto con la sanità, abbia dichiarato pubblicamente la condivisione di contenuti, metodi e obbiettivi per il rilancio dell’azione di governo.

Sempre dal punto di vista politico, sono di rilevanza assoluta le dichiarazioni del Segretario agli Esteri sulla deroga per il green pass fino al 28 febbraio. Che non è un automatismo, ma frutto di un intenso lavoro diplomatico e tecnico portato avanti dagli Esteri e dalla Sanità. Un risultato politico importantissimo per San Marino, ma che è solo una tappa dell’obiettivo superiore di allineare la Repubblica agli standard sanitari italiani legati alla vaccinazione, coordinando al meglio tutte le attività conseguenti.

In quest’ambito, l’accordo sottoscritto con Pfizer per l’approvvigionamento diretto dei vaccini, riferito da Ciavatta, ha dunque una valenza fondamentale perché garantisce la continuazione di una campagna vaccinale di massa che, stante la situazione epidemica, dovrà essere sempre ai massimi livelli di organizzazione e di diffusione.

L’immagine che viene trasmessa dai cinque uomini di governo in conferenza stampa, ciascuno in rappresentanza della propria forza politica, restituisce la complessità di una compagine sicuramente multiforme e complessa, ciò nonostante capace di portare a casa risultati impensabili fino a poco tempo fa. A cominciare dall’abbassamento del quoziente di criticità su settori chiave come la giustizia, la liquidità delle casse dello Stato, la difficile ripresa del settore bancario. Il primo effetto degli interventi apportati in questi settori si è visto nel recupero della credibilità internazionale e nelle performances dell’economia. Uno dei successi maggiori è stato proprio nella gestione della campagna vaccinale, che nell’estate scorsa ha portato il paese ha riempirsi di turisti. Adesso, San Marino dovrà essere altrettanto bravo ad uscire della stretta della quarta fase dei contagi e della quinta che si annuncia a breve.

Ciò significa che la stretta sanitaria non è mai stata un alibi per non fare nulla, anzi l’elenco delle cose fatte è piuttosto lungo. Il governo ne darà un quadro esaustivo nella conferenza stampa di fine anno, oltre all’elenco delle cose da fare. Ma più che alle parole, la gente guarda ai fatti, per cui sarà facile verificare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi quanto di concreto verrà avanti. Si ha notizia di leggi già pronte nei cassetti, di progetti che aspettano solo di partire, di riforme che hanno bisogno solo della volontà unanime del governo per vedere la luce. Ed è qui che casca (o non casca) l’asino!

a/f