La Repubblica di San Marino è al centro dell’attenzione per la sua gestione delle risorse pubbliche. La crescita costante del numero di dipendenti pubblici negli ultimi anni ha sollevato domande sulla sostenibilità finanziaria e sull’impatto sul settore privato. In questo articolo proveremo ad analizzare la situazione, esaminando i dati e i trend che emergono.
Aumento costante dei dipendenti pubblici
Un dato allarmante è l’aumento costante del numero di dipendenti pubblici dal 2013 al 2022. Nel primo trimestre 2023 il numero di lavoratori dipendenti ha continuato la sua ascesa iniziata fin da dicembre 2020. A marzo 2023 si registrano complessivamente 21.637 lavoratori dipendenti (17.795 privati e 3.842 pubblici): valore più alto mai registrato in San Marino. I settori di attività economica trainanti che hanno contribuito a raggiungere questo livello di occupazione, se si analizza la dinamica degli ultimi 12 mesi terminanti in marzo 2023, sono quello Manifatturiero (+196 lavoratori), il Commercio all’ingrosso e al dettaglio – Riparazione di veicoli e motocicli (+142) e i Servizi di informazione e comunicazione (+92); in totale i dipendenti del settore privato sono incrementati di +702 unità e di questi +597 sono lavoratori frontalieri.
Nello stesso periodo il settore pubblico ha registrato un incremento pari a +135 dipendenti, di cui +73 presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale (Iss) e +59 nella Pubblica Amministrazione (Pa); di questi 28 sono lavoratori frontalieri (27 Iss e 1 Pa).
In controtendenza invece i lavoratori autonomi che sono passati da 2.273 registrati a novembre 2003, valore massimo raggiunto nella serie, a 1.555 in marzo 2023 (-718 unità; -31,6%); rispetto a marzo 2022, il decremento risulta pari a -42 unità.
Il settore privato sotto pressione
Nel contempo, il settore privato sammarinese sembra subire una pressione crescente. La maggior parte delle imprese, circa il 95%, ha meno di 10 dipendenti, indicando una predominanza di piccole imprese. Queste aziende spesso rappresentano il motore dell’economia, creando occupazione e contribuendo alla crescita economica. Tuttavia, la crescita del settore pubblico potrebbe influenzare negativamente il settore privato, rendendo difficile per le piccole imprese competere per attrarre talenti e risorse.
Spese pubbliche e trasferimenti
Le spese pubbliche sono un altro punto critico. La classificazione delle spese in “correnti” e “conto capitale” evidenzia l’importanza di contenere la spesa corrente per consentire un maggiore investimento pubblico. Tuttavia, sembra esserci una rigidità strutturale nelle spese correnti, che possono influire negativamente sul bilancio pubblico.
Nel dettaglio:
- Spesa complessiva: Nel 2022, la spesa complessiva impegnata, al netto delle partite di giro, è ammontata a € 679.066.696,03, rispetto ai € 903.367.615,64 impegnati nel 2021. Ciò rappresenta una drammatica diminuzione del 24,83%.
- Spesa corrente: La spesa corrente, che rappresenta la maggior parte delle uscite, è scesa da € 622.314.243,11 nel 2021 a € 611.597.431,42 nel 2022, registrando una diminuzione dell’1,72%.
- Spesa in conto capitale: In contrasto, la spesa in conto capitale è aumentata in modo significativo, passando da € 19.029.613,04 nel 2021 a € 49.015.757,77 nel 2022, con un aumento impressionante del 157,58%.
- Rimborsi di prestiti: I rimborsi di prestiti hanno subito una riduzione drastica, passando da € 262.023.759,49 nel 2021 a € 18.453.506,84 nel 2022, un calo impressionante del 92,96%.
- Partite di giro: Le partite di giro sono diminuite solo leggermente, passando da € 19.779.793,30 nel 2021 a € 19.538.713,80 nel 2022, con una diminuzione dell’1,22%.
Gestione responsabile delle risorse
La gestione delle risorse pubbliche è fondamentale per il benessere economico e sociale del Paese. È importante garantire servizi pubblici di alta qualità e una forza lavoro efficiente nel settore pubblico, ma è altrettanto cruciale evitare un aumento eccessivo dei dipendenti pubblici che potrebbe sovraccaricare le finanze dello Stato. Promuovere un ambiente favorevole alle imprese e alle iniziative private è essenziale per sostenere la crescita economica.
Sfide future
Il governo sammarinese ha il compito di affrontare tali sfide con determinazione. Il controllo della spesa pubblica, il sostegno alle imprese e l’ottimizzazione delle risorse sono essenziali per garantire un futuro sostenibile per la Repubblica. Coinvolgere attivamente la società civile nella formulazione delle politiche è fondamentale per indirizzare il Paese verso una crescita economica stabile e una gestione responsabile delle risorse pubbliche. Il futuro dipenderà dalle decisioni e dalle azioni intraprese oggi dal governo e dalle istituzioni.
In conclusione
La Repubblica di San Marino cela evidentemente una crisi silenziosa che minaccia la stabilità finanziaria. La gestione delle risorse pubbliche è al centro del dibattito, con crescenti preoccupazioni riguardo all’assunzione eccessiva di dipendenti pubblici e al dilagante clientelismo che mina i conti.
Uno dei problemi chiave che affliggono il Titano è l’aumento costante del numero di dipendenti pubblici. L’incremento costante non può essere ignorato, poiché mette sotto pressione il bilancio pubblico, con costi sempre crescenti legati a stipendi, benefit e pensioni dei dipendenti pubblici. La sostenibilità finanziaria è a rischio, e i cittadini si chiedono quanto tempo potranno sostenere questo onere.
Il clientelismo è un cancro che mina l’integrità del governo e dei suoi processi decisionali. Questo non solo crea inefficienza, ma erode anche la fiducia dei cittadini nel governo stesso e nei suoi rappresentanti.
Il controllo della spesa pubblica, la fine del clientelismo e il sostegno all’impresa privata sono essenziali per garantire un futuro sostenibile, così come la gestione responsabile delle risorse pubbliche rimane una priorità chiave. L’equilibrio tra servizi pubblici di alta qualità e una forza lavoro efficiente nel settore pubblico, insieme alla promozione di un ambiente favorevole alle imprese, è la chiave per una crescita economica stabile.
E menomale che Gian Nicola Berti al suo insediamento nella Segreteria Interni, aveva annunciato la necessità di implementare quanto prima l’organico nella PA…
La Serenissima