San Marino. Il grande viaggio di Marco: in bici fino in Turchia e ritorno.

Schermata 2016-07-07 alle 06.53.31“E? stata una sorta di poesia in movimento. Un’esperienza ricchissima di eventi e conoscenze. E? stato quasi un sogno”.

”Il grande viaggio”. Cosi? il sammarinese Marco Fulvio Casali definisce l’impresa appena compiuta: un percorso in solitaria in bicicletta dal Titano fino all’estremo est della Turchia passando dai Balcani. Un tragitto lungo circa 11 mila km durato piu? di tre mesi: dal 13 marzo al 24 giugno.

“Sono un appassionato di bicicletta – racconta l’uomo con lo sguardo di chi ancora non riesce a comprendere a pieno la grandezza dell’impresa compiuta – e mi ha sempre affascinato vedere chi riusciva a fare questi tipi di viaggi. Cosi? quest’anno mi sono deciso e ho organizzato il tutto, approfittando del fatto di essere rimasto senza lavoro”.

Casali ha iniziato a pianificare il percorso dall’autunno del 2015. “Innanzitutto ho rinforzato la mia mountain bike – continua – montando dei portapacchi per caricare i bagagli”. Bagagli piuttosto scarni. “Ho dovuto portare un po’ di indumenti pesanti perche? a marzo era ancora freddo – spiega ancora – tanto che sui Balcani ho trovato la neve. Poi avevo con me la tenda nella quale ho dormito la maggior parte delle notti”. Un viaggio, un’avventura on the road all’insegna dell’essenziale. “Avro? speso in tutto 2 mila euro, tra gli 800 euro di attrezzatura e i 1.200 euro per le spese vive come il cibo e qualche pernottamento in pensione quando il clima era troppo rigido o quando ero in grandi citta?”.

Anche la preparazione fisica e? stata scarna. “Non mi sono allenato – racconta – perche? sono appassionato di randonnee, un cicloturismo un po’ estremo. L’anno scorso abbiamo fatto un’escursione da 2.200 km qui in Italia. Eravamo un gruppetto di sei ciclisti.”

Ma cosa spinge un uomo di 46 anni ad intraprendere una sfida fisica ma anche, se non soprattutto, mentale come questa? Non certo l’intenzione di battere qualche record sportivo. Il suo progetto in realta? aveva scopi piu? profondi. “Sono un appassionato di archeologia – prosegue l’uomo – e molti dei luoghi in cui mi sono fermato sono siti storici come Yassiho?yu?k, l’antica Gordio, sede del leggendario Re Mida, oppure Bergama, l’antica Pergamo, o ancora Sanliurfa, sede di un santuario mesolitico costruito all’incirca 10 mila anni prima di Cristo. E? un sito monumentale con strutture circolari con monoliti e sculture costruite da una popolazione che era ancora nomade”.

Quindi un viaggio alla scoperta delle popolazioni tra le piu? antiche ad oggi conosciute ma non solo. “Ho voluto intraprendere un percorso di approfondimento sulla cultura orientale, il concetto di oriente anche nella civilta? occidentale. Soprattutto in un momento come questo in cui vediamo l’oriente come una minaccia. Io volevo capire meglio cosa e? questa civilta?”. Di qui le tappe a Ravenna, forse la citta? bizantina piu? importate d’Italia, Venezia, Trieste, Zagabria, Belgrado, Sofia. Quindi l’ingresso in Turchia passando da Istanbul, il prosegui- mento verso sud lungo la costa meridionale del paese e quindi il viaggio verso est sfiorando le caldissime frontiere con Siria, Iraq, Iran e Armenia. Giunto al lago di Van Casali ha quindi iniziato il viaggio di ritorno attraversando la parte centrale della Turchia arrivando fino a Canakkale, lungo lo stretto dei Dardanelli. Di qui un traghetto lo ha fatto sbarcare in Europa da cui ha ripreso il percorso dell’andata.

Un percorso cosi? lungo, a maggior ragione in solitaria, porta inevitabilmente con se? pericoli e imprevisti. “Uno dei momenti  piu? difficili – spiega – e? quando ho avuto problemi con la tenda che ha ceduto e si e? rotta. Era freddo e buio e il morale ha un po’ ceduto. Spesso i disagi sembra si coalizzino tutti insieme e sembra che i problemi non si riescano a risolvere. Invece poi sono andato avanti e salvo dei piccoli problemi alla bici non ho avuto grosse difficolta?”. L’allarme terrorismo non ha influito sul viaggio e l’uomo non ha avuto problemi di sicurezza personale, anzi. “I turchi sono molto ospitali e molto curiosi. Mi hanno fatto un sacco di domande e quando spiegavo loro da dove venivo in molti mi ringraziavano per quello che stavo facendo in Turchia. Molti sono rimasti anche affascinati dalla bandierina e dalla maglia di San Marino che portavo. E comunque anche non conoscendo la lingua ci si capiva a vicenda”.

Di certo il grande viaggio di Marco Fulvio Casali e? una di quelle esperienze capaci di cambiarti un po’ la vita. “Mi ha dato un accrescimento a livello umano anche grazie agli incontri eccezionali che ho avuto – racconta ancora – Mi ha dato anche maggiore fiducia in me stesso perche? ho raggiunto obiettivi inaspettati. E? stata una sorta di poesia in movimento. Un’esperienza talmente ricca di eventi e conoscenze che temo di perdermi qualcosa. E? stato quasi un sogno”. Davide Giardi, La Tribuna