San Marino. Il green pass e la sua valenza anti Sputnik, mentre l’opposizione si mette ancora una volta contro il Paese … di Alberto Forcellini

Green pass, vaccino, regole anti Covid. Anzi, per essere più precisi, regole anti Sputnik. Di questo si parla in Italia e a San Marino, dove sono stati fatti passi da gigante per contrastare il contagio, per non essere da meno degli Stati più grandi e meglio attrezzati, anzi a volte anche un passo in avanti, ma talmente piccolo da dover subire passivamente le perverse dinamiche della geopolitica.

È di lunedì mattina la notizia che le aziende farmaceutiche Pfizer e Moderna hanno deciso di aumentare il prezzo dei rispettivi vaccini anti-Covid consegnati all’Ue, perché lo hanno adattato alle varianti. Questa la motivazione ufficiale.

Già qualche ora prima, era emersa una serie di anticipazioni in un articolo del “Financial Times” che, riuscendo ad esaminare alcune parti dei nuovi contratti di Pfizer e Moderna per le prossime forniture all’Ue di 2,1 miliardi di dosi entro il 2023, ha sottolineato come il prezzo per ogni dose di Pfizer sarebbe aumentato da 15,5 a 19,5 euro. Mentre per Moderna il tariffario sarebbe salito fino a 22 euro circa a dose, rispetto ai 19 circa del precedente accordo. Un guadagno calcolato intorno al 30 per cento in più. Si parla di miliardi.

Lo Sputnik, stando agli ultimi dati a disposizione, costa sugli 8 dollari a dose. C’è bisogno di chiedersi perché non stia ancora arrivando l’approvazione di EMA? Al cui interno ci sono membri delle aziende farmaceutiche americane, ma ovviamente non ci sono i russi. Non solo, ma l’Europa è legata all’America da tutta una serie di trattati e di collaborazioni, quindi si configura come una sorta di area cuscinetto contro l’espansione del mercato russo e contro una nazione con la quale non ci sono rapporti idilliaci.

Con le norme sul green pass, l’Italia (ormai stato leader europeo insieme alla Germania, grazie a Draghi), si sta comportando nei confronti di San Marino esattamente come fece con la fornitura di vaccini negli scorsi mesi di gennaio e febbraio: tutto bene, tutto a posto, trattati firmati, riconoscimenti avvenuti, rapporti praticamente giornalieri, ma neanche una dose spedita sul Titano.

Oggi, stesso copione: la UE riconosce il green pass sammarinese, che quindi è leggibile da tutte le applicazioni in grado di scansionare il codice all’interno di tutti i paesi dell’Unione Europea, a cui si aggiungono Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Vaticano. Ma la UE ha introdotto anche un’altra regola, e cioè che ogni Stato può decidere quali vaccini accettare sulla sua piattaforma green. Pertanto, Grecia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Malta, Cipro riconoscono lo Sputnik, ma non l’Italia.

Le conseguenze si sentiranno dal 6 agosto in poi, quando nel Bel Paese si dovrà avere il green pass per entrare in ogni luogo al chiuso, compresi ristoranti, alberghi e probabilmente anche i luoghi di lavoro. Sarà un bel problema per gli italiani, ma ci sono conseguenze pesanti anche per i sammarinesi, che vedono complicarsi i loro progetti di vacanza. Tuttavia, non ci sono solo i sammarinesi, perché in questo modo l’Italia taglia fuori la gran parte dei Paesi dell’est, la Cina e tutti quei Paesi che non hanno usato i vaccini americani. Quindi se il green pass avrebbe dovuto essere il lasciapassare per le persone immunizzate, rompendo la catena dei contagi senza ricorrere alle chiusure, il contraccolpo economico sarà piuttosto forte. L’economia intera, non solo quella delle vacanze, ne risentirà un brutto colpo.

Rimane la scappatoia del tampone, ma è davvero un impiccio in più per chi è immunizzato. In ogni caso, cosa può fare San Marino che ancora non ha fatto? Nulla, se non insistere, come sta facendo, attraverso i canali diplomatici, le relazioni politiche e una sensibilizzazione di massa.

Veramente desolante l’opposizione, che invece di sostenere il paese e la sua bandiera, sui cui splende ormai da tempo l’immunizzazione di comunità, e che invece di fregiarsi di uno strumento tecnico all’avanguardia, di cui è in possesso la stragrande maggioranza della popolazione, preferisce lo squallore della battaglia di retroguardia. Da qualche giorno infatti ha ricominciato, come fece già a gennaio, con la scansione quotidiana delle giornate in cui manca ancora il riconoscimento dello Sputnik. Affermazioni che non hanno alcun senso e nessun obiettivo, se non quello di cercare disperatamente di mettere in difficoltà la maggioranza, non di migliorare le condizioni di vita dei cittadini. E di un’opposizione così, francamente, non si sa propria cosa farne.

I vaccini hanno cominciato ad arrivare dall’Italia il mese di aprile e, alla fine, glieli abbiamo ridati indietro. Pian piano arriverà anche il via libera al green pass sammarinese. Con calma.

a/f