Oggi i cittadini di BISOGNA MUOVERSI hanno presentato, a nome di altri cittadini, un’ Istanza all’Arengo semestrale, perchè la Scuola sia Agenzia primaria di educazione alla legalita. Si pubblica il testo integrale dell’Istanza:
Agli Ecc. mi Capitani Reggenti
Valeria Ciavatta – Luca Beccari
I sottoscritti cittadini sammarinesi, residenti in territorio e regolarmente iscritti alle liste elettorali, anche nella loro veste di aderenti al movimento di liberi cittadini “BISOGNA MUOVERSI- NO ALLE MAFIE”,
avvalendosi della facoltà concessa dalla legislazione sammarinese, si rivolgono alle LL.EE. affinché sia sottoposta all’esame del Consiglio Grande e Generale la seguente
ISTANZA D’ARENGO
-preso atto che la Repubblica di San Marino ha attentato alla sua credibilità e dignità internazionale, sia per il ritardo nell’adeguamento agli standard mondiali delle normative sul sistema economico/finanziario, sia per essere stata coinvolta in attività illegali in vari settori dell’interscambio;
-preso altresì atto che sul piano interno si è prodotto e alimentato un “Sistema San Marino” non trasparente e occupato pericolosamente da infiltrazioni malavitose, favorite da intrecci fra politica e affari e da discrezionalità, favoritismi e mancanza di equità;
– considerato che, sia pur faticosamente, San Marino ha compiuto un sano percorso per rientrare nei parametri di paese affidabile, come è riconosciuto dagli organismi internazionali e dalla recente cancellazione dalla black list italiana,
i sottoscritti ritengono che per essere credibili e per raggiungere tali finalità, sia urgente dar corso ad una stagione nuova della vita politica, istituzionale e sociale, con scelte di forte rottura e discontinuità con il passato. Il “Sistema San Marino” va rigenerato nella legalità. Il rispetto della legge deve dare forma e sostanza alle istituzioni dello Stato, alla pubblica amministrazione, alla buona politica, alla buona giustizia, all’imprenditoria pulita, alla trasparenza del sistema bancario- finanziario, all’etica delle libere professioni. E anche il rapporto cittadini- Stato-politica dovrà rinnovarsi nella trasparenza, equità e uguaglianza.
La società sammarinese, per rigenerare i suoi caratteri strutturali e sociali, deve essere rieducata ai valori della legalità, della democrazia e dell’esercizio dei diritti di cittadinanza. Se questo è compito di tutte le istituzioni, lo è in particolare per la scuola.
Bisogna dare atto che già la scuola, con impegno e competenza, svolge il compito primario educativo e formativo, come proclama la Dichiarazione dei diritti, secondo cui lo Stato “promuove nell’ambito dello studio, lo sviluppo della personalità dei giovani e la loro preparazione al libero e responsabile esercizio dei diritti fondamentali”. E a tal proposito, è bene rimarcare che “il patrimonio della scuola” va salvaguardato e tutelato, senza comprometterne l’efficienza e la qualità, pur tenendo conto che il paese sta vivendo una profonda crisi economica.
Lo stesso ordinamento scolastico sammarinese prevede che “attraverso lo studio, il suo rapporto con il lavoro e l’esperienza democratica, la scuola forma i cittadini e li prepara a partecipare allo sviluppo economico, morale e civile del Paese”. La svolta culturale e democratica, in cui la nostra Repubblica deve essere oggi coinvolta, non può non iniziare dalla scuola, alla quale è richiesto un compito suppletivo nell’ educare alla legalità.
Le strutture illegali e mafiose, prima di essere organizzazioni, sono sistemi di valori e modi di pensare che si annidano nelle pieghe della coscienza, diventando alla fine costume diffuso che penetra tutte le sfere della vita pubblica. Per cui è indispensabile che i futuri cittadini siano “vaccinati” contro questi disvalori fin dall’età scolastica.
Alla luce di quanto sopra premesso, i sottoscritti chiedono
– l’attivazione durante l’anno scolastico, compatibilmente con le attività curricolari, di corsi, seminari, e di altri percorsi educativi specifici e di particolare efficacia anche simbolica, incontri-testimonianze, ecc, secondo quanto l’autorità scolastica riterrà opportuno. In questo contesto, educare alla legalità significa educare prima che al rispetto di regole astratte, alla relazione e alla socialità, al primato della persona, alla partecipazione democratica. La scuola dovrà offrire luoghi privilegiati per vivere la legalità, nel rispetto dei diritti umani, nella pratica della democrazia, nell’ apprendimento delle diversità e della ricchezza delle identità culturali.
– l’istituzione e la celebrazione – come avviene in molte istituti scolastici esteri- di una Giornata della legalità, con tema specifico dedicato anno per anno, a seconda delle priorità educative e formative, con la promozione di varie iniziative, come momento forte di sensibilizzazione anche per la società civile e le famiglie.
– l’attivazione nel programma didattico, nell’organizzazione oraria e nelle materie modulari dell’insegnamento di educazione alla cittadinanza.
Nella certezza che sarà data opportuna attenzione alla presente istanza, i sottoscritti porgono deferenti ossequi.