San Marino. Il lavoro non e? piu? quello di prima. … di Stefano Ercolani, Presidente Asset

Schermata 2016-04-05 alle 17.08.25Quello del lavoro e? forse il mondo che piu? si e? evoluto ed innovato negli ultimi anni. Innovazione non solo tecnologica ma anche e soprattutto di pensiero legata all’aumento delle opportunita? di carriera e alla possibilita? di raggiungere obiettivi personali un tempo nemmeno immaginabili. Il lavoro non e? piu? quello di prima. Oggi piu? che mai aprendo la mente e convertendo il concetto di “sforzo” in quello di opportunita? si ritrova quella serenita? che consente di vivere con entusiasmo il quotidiano approccio con il lavoro migliorando i propri risultati e quelli dell’azienda per la quale si e? impegnati.

Crescono le possibilita? e con esse le responsabilita?, la carriera e? piu? facile ma il margine di errore consentito diminuisce. Servono dedizione, attenzione, puntualita?. Servono caratteristiche di disponibilita? che consentano particolare flessibilita?. Serve competenza, servono un aggiornamento costante e la voglia di migliorarsi quotidianamente. Servono preparazione specifica e generale, serve una mente dinamica.

In questa evoluzione verso un nuovo concetto di lavoro, come spesso accade nei processi evolutivi, si torna ad incontrare idee del passato. In questo senso mi piace citare Charles Pe?guy, scrittore francese “dimenticato”, che nei suoi quaderni quindicina- li pubblicava elaborati tendenti alla spiritualita? in cui analizzava con pragmatismo la parte nobile del lavorare senza cadere nella battaglia politica del suo tempo e senza per forza doversi schierare nel dualismo inutile operaio-imprenditore, spiegando, anzi, con concetti particolarmente moderni, come sia fondamentale che entrambi remino, dividendo i sacrifici, nella stessa direzione. Spirito e passione sono valori ricorrenti negli scritti di Pe?guy che esalta il lavoro “fatto bene” senza che venga esplicitamente chiesto che sia cosi?. Perche? un lavoro non puo? essere “fatto male” se sono onesti i valori su cui poggia.

Sul futuro del lavoro San Marino deve e puo? concentrarsi. Significa impegnarsi per la crescita dei giovani, per la loro specializzazione, per l’ottimizzazione di tutti gli strumenti a loro disposizione. E’ fondamentale investire in tecnologie e innovazione digitale. San Marino potrebbe, ad esempio, prendere spunto dai progetti che Malta sta portando avanti nel campo dell’informatizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi alle imprese, agevolando le aziende e i giovani in cerca di lavoro, unendo sotto sistemi tecnologici che hanno ottenuto il massimo punteggio nel Digital Agenda Scoreboard, la domanda e l’offerta, velocizzando e migliorando i risultati in questo campo.

Non puo? esimersi dall’essere inserita al centro dei progetti legati al lavoro e alla crescita dei giovani la nostra Universita? degli Studi, che seguendo l’interessante percorso intrapreso, sfruttando la sua autorevolezza, la storia di San Marino e le sue peculiarita?, ricercando docenti di primo piano e strumenti all’avanguardia, deve inseguire l’obiettivo di divenire ateneo contemporaneo, digitale, tecnologico e universalmente riconosciuto, funzionale all’inserimento dei giovani non solo nel mondo del lavoro, ma nei ruoli chiave delle aziende e delle imprese. Non dimentichiamo poi, l’impatto di un polo universitario sull’economia diretta del paese, il valore reale di un flusso continuo di studenti verso la nostra Repubblica e la ricaduta della loro vita sul Titano in termini di crescita economica.

Quello che serve e? un paese “smart”, che permetta ai propri giovani di parlare allo stesso tempo di radici e di internazionalizzazione, un paese che consenta loro di poter “lavorare bene” senza nemmeno contemplare la possibilita? di “lavorare male”, o peggio ancora, di non lavorare.

Stefano Ercolani, Asset Banca